Volontà - anno XI - n.5 - maggio 1958

dell'edilizia, ree.). La C.U.T. fu il risultato d'uno sforzo disperato per resistere al dittatore "hc Na diventato presidcnt(' costituzionale. Dopo lo i.ciopero dPI 7 luglio 1955, la decadenza della C. U.'f. inco– minciò. Lo i,ciopero non (u sfruttato per destituire il ,·ecchio generale r sostituirlo con un'amministrazione in cui la cooperazione e il controllo dei sindacati fossero determinanti. I comunisti avevano visto, nella creazione della C.U.T., una prima tappa per la formazione d'un Fronte di libera• zione nazionale. L'ampiezza della reazione mostrò loro che se la tattica degli scioperi continuava, il governo cadrebbe e t·hc il loro controllo sul movimento sindacale diventerebbe impossibile dato che cercavano, nello stesso tempo, di tranquillare la borghesia nazionale, 1>er arrivare ad una alleanza nazionale direna contro l"imperialismo nord-americano. Il pre– sidente della C.G.T., Clotario Blesi, diede l'ordine di riprendere il la– voro, e così 1rudì lo sciopero gencralf'. Dopo lo stu1,orc provocalo da qm·– slo tradimento vi furono le reazioni del movimento sindacale: le (edera– zioni dell'industria, le confederazioni operaie e profc!-sioniste, le orgaoiz. zazioni di impiegati si dichiararono libere cla ogni responsabilità verso gli ordini della C.U.T. Per continuan• a vivere, anche vegetando, la C.U.T. si attivizzò unicamente nei comuni,·ati, moltiJllicò le 1)3role d'ordine de– magogiche C'd i suoi dirigenti inco111i11ciarono a fare la spola tra la loro sede ed il palazzo del governo, dandosi ad un gioco di promt":-sf•, di mi– na<·ce e di compromessi di cui i comunisti sono maestri. Attualmcnlf', il movimento siucla<'ale è in balia ad ordini di carattere politico, ma non è che apparenza. E' la vit·inanza delle elezioni presiden– ziale che mantiene, anche se questo flare paradossale, la C.U.1. in vita. I radicali e i df'mocrisliani che prcsi·ntano, gli uni e gli altri, un candi– dato, nou ritirano i loro consiglieri dalla C.U.T. per evitare che sociali– sii e comunisti alleati nella stessa lisla che porta il nome di F. R. A. P. (Fronte d'azione popolare) non appoggino il loro <'audidato, il senatore Allendc, della centrale unica. Da quando il gf'neralt" ]banez è al po1rrc, il Cile ha avuto dei movi– ml·nti inllazionistici per t·ui i prezzi raddoppiavano ogni volta. Per parte loro gli operai avanzavano delle rivr-ndicazioni per dei J)rcmi annuali o straordinari ogni volta du.· il <"osto dt•lla \'Ìta oltrepassava i loro i,;alari. Questo tipo di rivendicazione portava ad una solidarieti1 tra ('Ulf•goric t· ad un'intesa generale 111momento dei conllitti sociali. Fu allora dlC' il ge– nerale Ibanez tentò d'arrf'stare l'inllazionc e si diresse alla missione Klein– Sack per ottenere una ricetta. Qlwi-ta missione propOi,e una serie cli leggi per bloct•are i salari, gli stipendi t"d i prezzi. Una legge gcncro.lc , deno– minata « legge dei sacrifici ripartiti )1 entrò in vigore il primo gennaio 1956. La legge prl"vedeva un aumr-1110dei salari del 50 per ccn1o, men• tre il costo della vita era salito del 92 per cento. I lavoratori chc avevano formulato le loro rivendicazioni non ricevettero di fatto che il 46 per cento. 11 numero totale d'im1>iegati e di operai ('he beneficiarono df'll'aumento 278

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