Volontà - anno XI - n.5 - maggio 1958

dei salari [u di 800.000 mentre , e ne sono due milioni e trecento mila in Cile. Queste misure !)Orlarono una tale miseria e le proteste raggiun 4 sero una tale estensione che il regime non trovò altro rimedio che quello d'imprigionare i dirigenti sindacali, di riaprire i campi a Miliuka e nelle regioni pill infelici del territorio. La maggior parte dei membri dei co• mitati nazionali e federali si ritrovò in prigione. L'anno seguente, nel 1957, una nuova legge {u promulgata che fissava all'80 per cento del rialzo dei prezzi l'aumento dei salari. Nonostante la legge del blocco dei prezzi, questi ertmo di nuovo aumentati del 36 per cento. Questa volta l'aumento dei ~alari Iu generale e venne fissato un salario minimo di 80 pesos per ora. Il primo gennaio 1958 fu ancora questione di fissare legalmente l'au– mento dei salari. Secondo le statistiche dello Stato, i prezzi erano aumen– tati del 17,6 per cento e [u deciso d'accordare un aumento di salario cor– rispondente. Di fatto il rialzo dei prezzi era del 36 per cento. Di fronte a questa mistificazione, il popolo cileno, stretto dalla miseria e dalla sua impotenza non potè che prendere auo di questa buffonata. Per il fatto che i sindacati sono, oggi, privi di forza e che le uhime reazioni della C. U.T. non sono che pura demag,,gia. il Cile vive dal ma1Lo 1956 in una specie di fiera elettoralt~ permanente. La disoccupazione e lo .scoraggiamento ne sono lo sfondo. Dopo !~ultimo congresso della Centrale Unica, nel maggio 1956, un gruppo di militanti sindacalisti si è volontariamente separato dalla C.U.T . .ed organizza degli incontri allo scopo di creare un movimento che aiute– rebbe i lavoratori cileni ad wwirr dal ristagnamento in cui sono stati con– finati dal capitalismo nazionale, dagli ambienti affaristici internazionali, dalla complicità dei partiti comunis1i e socialisti che vedono nella mist·· ria le condizioni favorevoli alla loro propaganda e alle loro manovre. I sindacalisti ed una frazione importante della gioventù sindacale hanno finalmente creato un comitato di Recupero sindacale che spera raggruppare i lavoratori al di "'opra degli interessi delle sette e dei par– titi. Dopo soli quattro mesi di vita, questo comitato ha provocato un vivo interesse in un vasto settore: una conferenza nazionale è prevista per il mese di maggio, conferenza che permetterebbe un raggruppamento sui due principi direttivi seguen1i: a) la rappresentanza nazionale non può e~sere basata che sulle or– _ganizzazioni sindacali effettivamente esistenti; b) la sua azione e i suoi scopi saranno definiti [uori di ogni inge– renza politica, qualunque essa sia, dato che l'esperienza ha dimostrato che queste ingerenze sono state il ca,wro che ha distrutto il movimento sin– dacale. Le organizzazioni che si sono già unite in seno al nuovo mQvimento -contano circa 30Q.OOO lavoratori ripartiti in 14 sindacati e federazioni. H. o. c. 279

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