Volontà - anno XI - n.2-3 - febbraio-marzo 1958

rica del Nord le dichiarazioni generali e generose Cavorc\'oli all'emancipa– zione dei popoli coloniali, certi incoraggiamenti utficiali rivolti ai 1110\'Ì• menti nazionalisti algerini, sono regolarmente smentiti dall'appoggio che la Casa Bianca dà al governo francese. La strategia generale che punta sul– l'evoluzione delle popolazioni dei territori poco sviluppati è controbilan– ciata dalla tattica particolare che punta sul ruolo centrale della Francia nella N.A ..T.0. Da parte sovietica, le affermazioni di principio concernCu– tc il diritto dei popoli a scuotere il giogo degli imperialismi sono forte– mente moderate da considerazioni realistiche: un'Algeria veramente li. bcra sarebbe meno influenzabile che un'Algeria associata ad una Francia sempre soggetta alla pressione interiore del P.C. e delle correnti di « si– nistra >>,alla pressione, sotto forme diverse, esteriore dell'Est. La notevole confusione che deriva dall'incoerenza governativa lran• tese, dall'impotenza nazionalista algerina, dalle esitazioni e contraddizioni americane e sovietiche, provoca la tfioritura di falsi problemi a proposito dei quali l'opinione si eccita e sui quali essa perde ogni possibilità d'in– tervenire eificacemente. I massacri tra M.N.A. e F.L.N. (Movimento Nazionalista Algerino e F.rontc Nazionale Algerino) ne forniscono un esempio. Ogni giorno, la stampa segnala l'esecuzione di questo o quest'altro capo dell'una o del– l'altra tendenza, o ìl mitragliamento dei caffè che sono la sede dell'uno o dell'altro gmppo. Una certa emozione ha conquistato i militanti operai francesi che deplorano che la rivalità tra F.L.N. e M.N.A. sfocino nc1la «liquidazione» delle rare personalità sindacaliste algerine. Proteste sono state inviale al F.L.N. dopo gli assassini dei leaders sindacalisti 1\farok, Semmache, Filali, ,Bekhat appartenenti all'Unione Sindacale dei Lavora. tori Algerini (U.S.T.A.). A questi rimproveri il F.L.N. e l'U.G.T.A., la corrispondente organizzazione simlacalc, hanno risposto che non sape"ano che farsene dei <<piagnistei>> e che gli U.S.T.A. erano « obiett.i, 1 amcnte >> dei complici del colonialismo francese. Lnmcdiatamente dei dirigenti sindacali francesi hanno chiesto alla C.S.L.I. di so~>endere l'U.G.T.A. - che è membro dcli' Internazionale sindacale di Bruxe11es - e di considerare l'U.G-.T.A. come organizzazione affiliata. Ques1a proposta è stata respinta, o meglio non è stata neppure presa in considerazione, dall'ufficio esecutivo dc1la C.1.S.L. Ciò che vi è di tragico nella reazione dei militanti francesi (e se ne trovano nella C.F.T.C. cristiana come in Force Ouvrière e presso il sin– dacato autonomo degli Insegnanti) è che esse sono umanamente com– prensibili - non si regolano le querele di tendenza con colpi di ba– stone - ma perfettamente inutili e qualchevolta ipocrite. lniatti l'U.S.1'.A. esiste essenzialmente in Francia e ciò dimostra che nessuna organizzazione sindacale francese è staia capace di organizzare gli operai algerini che lavorano in Francia. E quando dei capi di Force Ouvrikre chiedono alla C.I.S.L. di am. mettere nei suoi ranghi l'U.S.1'.A. dimenticano che è F.0. che aveva 146

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