Volontà - anno XI - n.2-3 - febbraio-marzo 1958

mas,.c dei vaesi democratici iniziai. me111c passive (pcrchè la guerra è sempre una sconfitta dcJ popolo e la dimostrazione storica della sua im• potenza) dovettero reagire con tutte le loro forze quando sentirono nelle loro carni l'artiglio della bestia ger– manica e fascista. E iI fiume di san– gue che bagnò in <1uegli am1i l'Eu– ropa ru un fiume caldo di passioni e disperata volonti, di vita; da una parte enormi masse umane trascina– te dal nuovo credo assolutista, dal– Paltra ancora enormi masse umane in ribellione contro le mostruosità e le aberrazioni cli quel credo. Quc• sie masse che in tutte le latitudini d'Europa insorgevano contro la ma– ledizione germanica e fascista for– marono un imponente fenomeno di opposizione popolare, un esercito internazionale di popoli, insidioso e inafferrabile: (u chiamato movimen• 10 partigiano o cli resistenza. Ter– mini volutamente generici, atti a nascondere la vera spinta ideale di quel fenomeno che si era inserito nel conflitto. li furore auligermani– co e<l antifascista dei popoli era un furore rivoluziot1ario: esso non sep• pe esprimersi in idee ed iu program• mi e subì, que11i dei partiti precos1i. tuiti, ma la sua preferenza per il parlilo comunistn e i suoi simboli 11011 era un'adesione ideologica ma il richiamo passionale a uu grande fatto ri,•oluzionario nel quale un po– polo fece gius1izia del suo passato. E l'istinto rivoluzionario dei popo– li sep1>e ravvisare nell'aberrazione germanica e nei suoi imitatori fasci– s1i, non soltanto la negazione del progresso umano ma la negazione dello stesso senso umano della vita. E ~e l'umanità non avendo ancora trovato la forza di rinnovarsi, ha saµuto trovare almeno la forza di salvarsi dalla follia hitleriana è cer• tamente un fotto positivo per il no– stro avvenire. 1\1a se il furore anti. tedesco cd antilascista dei popoli a. vcssc seguito il suo corso sarebbe certamente arrivato alla rottura con tulla Jn socictù capitalista, trasfor. mando la guerra degli Stati in guer• ra sociale. Ad impedire tale rottura s'incaricarono tutti i vecchi partiti antifascisti ed in modo particolare il partito comunista, legando l'entu– siasmo dei popoli al carro degli im. perialisti trionfanti. Se la prima guerra mondiale rap– presentò per Je masse agnostiche la crisi della loro esistenza come valo– re fisico, la seconda guerra fu per le masse europee nella loro lotalitù la crisi dell'esistenza come valore i– deale. Ma non fo soltanto la cri.si degli ideali assolutisti sconfitti nella guerra, essa si prolunga anche nel dopoguerra cd è In crisi di tutt.i gli ideali del passato che si avviano zop• picanti verso il vecchio olimpo degli dei 1ramontati. L' imperialismo ,• ittorio.so nella duplice forma che lo caratterizza ad oriente e ad occidente si muove au. cora ncll'e<1uivoco delle sue origini rivoluzionarie, socialiste per l'uno e democratiche per I' altro mani!e• stando però la tendenza a liberarsi da tale e<1uivoco per assumere al• teggiameuti e idealiti, pili rispon• denti al loro dinamismo. Ma sotto questi problemi di potenza che oc– cupano la scena politica si muove la tendenza positiva dc1la Storia che è tendenza verso l'universalismo. In• tieri continenti salgono alla superfi. 99

RkJQdWJsaXNoZXIy