Volontà - anno XI - n.2-3 - febbraio-marzo 1958

cic della civilti1, mentre il progres– so tecnico intensifica sempre più le relRzioni umane nel tempo e nello spazio e lo stesso imperialismo ha superato i suoi termini nazionali. L'universalità che in passato era sol. tanto nelle idee rinascerà nella con• crelezza elci falli. Dalla coscienza universale o planetaria eh' esprime• rà l'universalismo della vita, rina- sceranno questa volta in termini es– senziali e def111iti, 1 i, due modi fon• clamentali di essere, preconizzati dal messaggio umanista del socialismo e dal misticismo nero di 1-.litler. Men. tre l'illusione di potenza è protesa verso mondi nuovit il cuore deser– to degli uomini ·aucnde parole uuo. ve di libertà. MORONJ ALBERTO PERLA LIBERTA'DELLA SCUOLA L'Unio11c Genitori cd fosegmmti Scuola di Stato (U.G.l.S.S.) ha inviato il 7 feh• braio, una lettera aperta al Ministro della Pubblica Istruzione per denunciare « fenome- 11i di. grave iriti111idazio11c o punizione di alunni per motivi clic non dovrebbero mai pesare s11lgiudi:::ioclic la scuola dà degli alunni s~ssi. 111/atti, irl diverse città d'Italia, Presidi e Professori componenti i consigli di classe, hanno infierito con b11ssivoti di coridotta, corl sospensione da tutte le le:;io11io tuldi– ritu1ra. con esclusione dagli .scrutini finali e conseguente bocciatura contro af1mni cf1e, a gi11di:::io del catechista, rwll laanno dato sufficiente profitto irl religione o ha,mo ri- 11u11ciato alla cosidelta « interrogaziOne trimestrale uritta o orale di religione )) o lw11• 110, irivolontariamente - come nel liceo di Temi - provocato la rottura di un croce– fisso, lii quest'ultimo caso il Preside l1a perfirio consentito la diretta ingerenza del Vescovo nella vita ir.tcma ,tdla swola ». Si sa che nella scuola chi non è canolico professante 1mò chiedere l'esenzione dal– le ore di religione. Molti genitori non lo fanno pcrchè 1emono di menere i loro bam– bini in una condiziono d'inferiorità di fronte agli ahri o di auirare su di loro le 1111- tipa1ie degli insegnanti. Negli episodi so1iracitati c'è Rbbastanzn da giustificare i ti– mori di quei genilori. Tuuo quanto sia f'Ccadenclo nella scuola di Stato, oggi, dimostra che essn ben poco si dis1ingue eia quella libera (cioè dei ,,reti). È una scuoln confessionale, non ris11ctta In liber1i1 cli coscienza e la personolitit degli allievi. Bene, dunque, dw ,,j sia gente che protes1n. Bisognerebbe che il suo numero au• mcntnsse oi;ni giorno, perchè il problema dlla scuob sin di, 1 entando mollo molto grave. Però 11011 è rivolgendosi ad 1111 ministro della P.I. che impediremo che la sc110l11 diventi scm11re 11iùconfessionale, anche se quel ministro è un laico, perchè si sa che è srn10 pro1irio l'on. Paolo Rossi a rafforzare la scuola 1>rivn1na 111110 clnnno di quella pubblica. Finchè le pro1es1e, le resis10.:11,;e non si r.stenderanno in basso, tra genitori, cd in– segnan1i, sostenuti da 1u11icoloro che vedono il danno immenso che ,,crrà nlle future gc11e• rn1.ioni dalla scuola com'è op::gi in llalia, non si risol\'erà un bel nulla. E non servirti · tlcppure ai;i1aro <1ues10 problema, da,•a111ial pubblico, in queslo periodo di campa– •gnn eleuorale. Ci vuol aliro: ci vuole coraggio, e una rottura defìnith•a con tutti i conformismi, e le « 111·eoccupa7.i0ni » 011portunisticho cli tutti i 1101i1ici. 100

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