Volontà - anno XI - n.2-3 - febbraio-marzo 1958

inizio all'uragano di fuoco che im– perversò sull't.uropa per quattro au– ni. l fatti precipitarono come va– langa su governanti e popoli. La prima guerra mondiale non fu ired• t11unentecalcolata !! preordinata per– chè l'imperialismo era ancora una forza cieca, una potente carica di interessi ed emozioni collettive che ancora non possedeva una coscienza politica e quindi un controllo del– Ja realtà. L'imperialismo non s'era ancora dato principi e ordinamenti suoi e si moveva dietro principi e regimi non rispondenti alla sua na. tura dinamica e as olutista. I gover– nanti furono sospinti da questa forza infrenabile come da un gorgo dal c1ualc era impossibile ritrarsi; essi agirono per ragioni limitate, ineren– ti al vecchio ordine, quali una quc. stione razziale o di prestigio o di rivalità economiC'n, ma senza un'i• dea esatta di quel che stava acca• dendo e delle proporzioni universa– li del disastro. S'avviclero poi che i fatti sfuggivano al loro controllo e andavano molto al di là delle loro intenzioni. Così vissero i governanti la prima guerra mondiale: soggio• gati da forze· scatenate e privi di un controllo intelligente della situazio– ne. E come fu vissuta dalle masse? Si tratta di una colletth•itì1 eteroge– nea e non soltanto per i diversi strati sociali ma per l'atteggiamento verso la realtà politica, in base al quale troveremo masse agnostiche, chiuse nel loro destino sociale sen– za idealità - e masse politicamente attive che opponevano a1ln realtà sociale una nuova coscienza. Le pri. me ,,issero la guerra passivamente come passivamente avevan tyissuto la pace; ma la mischia feroce in cui furon gettati turbò protondumcutc il loro essere e lo scosse dalle radici. t:oloro che luron restituiti alle lo– ro case dopo il lungo bagno di san– gue, tornarono diversi e sollo l'ap– parente ritorno allu consuetudine <1unlcosa era mutato nel loro san• gue e nel loro spirito. Se per le masse agnostiche la prima guerra rappresentò la crisi fisica della loro esistenza, ovvero la crisi dell'esi– stenza come valore fisico, per le masse attive e politicamente sen i. bili quella guerra (u la crisi di co– scienza, ovvero la crisi della esisten. za come ,,a(ore ideale. Esse visse– ro il dramma delle idee che divenne in loro sofferenza viva, dramma u– mano. li modo come queste masse Vissero la guerra s'identifica con gli atteggiamenti e le crisi che trava– gliarono partiti e movimenti perchè a quel tempo i problemi non si ri– risolvevano ai vertici urn ernn vis– suli dalle masse a11che nei partiti piì1 autoritari. E le masse avverti– rono ciò che gli spiriti pili avvedu- 1i avevan compreso: la guerra era la fine del grande movimento umani. sta a cui il proletariato aveva dato corpo, era il !ripudio, l'orgia delle forze egoiste che celebravano la lo– ro ,,iuorin. La guerra n\'eva spaz– zato la vecchia renltà come un ura– gano e si ca1>iva benissimo che an– che dopo l'uragano le cose non po– tevano più tornare come prima per– chè oramai In vita degli uomini n– ve,•a subito una nuova impronta. Le masse politicamente attive vissero nella guerra I' epilogo tragico del movimento umanista che si lasciò travolgere <lalla situazione perchè impotente n dominarla. 91

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