Volontà - anno XI - n.2-3 - febbraio-marzo 1958

CASE CHIUSE 1 L PROGETTO di legge della ,e- natrice socialista Lina Mcrlin era stato approvato dal Senato nel 1949, Ci sono voluti quasi dieci an• uo (ern stato presentato nell' ago• sto 1948) 1 pcrchè un progetto di leg– ge che si proponeva di cancellare uua piaga vergognosa della nostra ,ocietà venisse approvato. Solo le due correnti monarchiche e il gmppo missino si sono dichia– rati contrari. Questa è cronaca dell'attiviti1 di Stato. Ma a noi interessa guardnre le cose su un altro piano. Appare, co– si, che il vero successo del progetto Mcrlin non sta nel fatto che esso sia stato finalmente approvato dalle due Camere, ma sta nell'nver atti– rata l'atlenzione su una delle piaghe pili vergognose del nostro sistema sociale. La prostituzione di per sè è un fatto che denuncia l' incivilti, della nostra « società civile», ma la prostituzione schiavizzata, che la legge confina nelle « case di tolle• 1 I 1enutari di lii: Case r.hiuse)) ,,i si mi– sero subito contro: costituirono l'ANECA (Associazione Nazionale Esercenti Case Autorizzate) fecero due congressi, cerca• rono ti' influire suli' opinione pubblica. Per dare un'idea dei (:wolosi guadagni che essi traggono dalle « case di tolle• ranza )), hasta dire che a Roma gli eredi ili una di esse, do,•e1tero "ersare al fi. ~co 300 milioni! ram:a », supera tulle le ignominie immaginabili. Se fosse possibile ui giorni nostri stupirci ancora di qualchccosa in ciò che fauno i politici di mestiere, dovrenuno rimanere attoniti davanti ,1gli oppositori che ha trovato il pro. getto della &en. Merliu (va ricordato che quando il progetto venne di– scusso al Senato anche i saragattia– ni che pretendono di definirsi socia– listi vi erano contrari. Ecco un al– tro degli esempi che ci insegnano a giudicare gli uomini non dai prin– cipi che dicono di proCessare, non dai loro discorsi o dalle loro dichia. razioni, ma dalle loro azioni o dai 'loro atteggiamenti). Da questa premessa, da questo ri– ferirsi alla cronaca legislativa, qual– cuno potrebbe essere tentato n de– durne che, unll voha tanto, anche degli anarchicj sono favorevoli alla votazione di una legge. Sostenendo anche noi l'abolizione delle « case di tolleranza » ci troviamo nella stessa posizione apparente dei soste– nitori dello Stato. Ebbene, se una volta tanto una legge potesse can. cèllare l'ignominia di un'altn leg• gc, anche noi potremmo dire: ben venga anche' la legge. Ma le cose non sono cosi semplici. Inna.rizitut– to sappiamo che la legge cambier?t ben poco o niente all'attuale stato di fatto, nel campo <lella prostilu• 85

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