Volontà - anno XI - n.2-3 - febbraio-marzo 1958

anche quando pioveva i figli man– giavano. Chi sta in casa con la fa– me, poi, che sa se il mare è bello o brutto ». Così campando, ora fa 300 lire al giorno. Sembra c1uasi contenta, e un poco orgogJiosa di questa cifra: in fondo, non è pill giovane. « Ci sono tanti dolori per l'umido, ma potes. si campare sempre così. Io ancora non li so ». I figli son manovali, coi muratori o sulle strade con le ditte che rappezzano J' asfalto. (< Qualche volta mi chiamano a ca– sa, qualche volta li devo ancora aiutare io, chè quelli hanno fami– glia>). È I' unica persona con la quale abbia parlato senza sentire ribellio– ne o amarezza 11el racconto deBa sua vita. Certo, davanti a sè non ha una teoria di anni di rinunzie e 'a– mari confronti, a lei basta vivere, e avere da aiu1arc i figli di tanto in tanto. Ho conosciuto altra gente, ho sa. puto di altri casi, ed è sempre ]a stessa storia. Per quanto mi sia me– ravigliata della loro ignoranza in materia di diritto, e della assoluta assenza cleJla pur minima fonun di organizzazione sindacale, ho sem– pre trovato <li fronte alle mie mera– vigliate ribellioni il loro scettico e sconsolato « lassa ffa a ddio )): per uno che si ribella e chiede qunlcosa di più, o più umane condizioni di lavoro, Cuori dalla porta premono in cento e<I in mille, che si conten– tauo di molto meno. Nelle fabbriche di una certa im– portanza non esisteranno forse casi di chiara ingiustizia: il gioco poli• tico si fa sentire, e c'è sempre uno scandalo di qualche risonanza da te• mere; ma nelle piccole officine, nel. le Iabbrichette che contano poco più di una ventina di persone, tutto il gioco delle « relazioni umane » - cosi sapientemente e scientificamen– te s(ruuato nelle aziende importanti - consiste nello stato d'animo del padrone, nello stato più o meno te– so dei suoi nervi, spesso nella sua educazione che non di rado è solo un mito, e nuche nella maggiore o minore furbizia dello stesso. E co– si il concetto di diritto è una specie di utopi.a buona al massimo per discuterne dopo aver letto qualche articolo sul giornale, e attuata negli stabilimenti « settentrionali )), e ma– gari anche nei grossi complessi del– la città. Le organizzazioni sindacali non hanno mai cercato di penetrare in questi ambienti? Non hanno trova– to elementi disposti a rischiare? O non hanno pensato che anche que– sti possono avere problemi da riso!. vere e diritti da far valere? Senza voler stoltamente generaliz– zare, è surnciente una ben superfi– ciale inchiesta per capire che gli o– perai delle grandi aziende sono ve– ramente una esigua élite, cl1e scom. pare nel numero esorbitaute degli appartenenti al sottoproletariato. E allora, talvolta, ci si chiede se in U• na simile situazione parlare della libertà sinclacale, della corruzione rifomista del sindacato d'industria, delle discriminazioni carrieristiche nei confronti degli appartenenti a sindacali antipadronnli non siano questioni assolutamente bizantine. Se ci vien fatto di pensare che a). tra gente, lavorando quanto e forse più di noi, riceve sì e no la quarta 83

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