Volontà - anno X - n.12 - 1 novembre 1957

per riaffermare, davanti all'opinione pubblica, il diritto di ciuadincmza dell'c111arcliismo nelle correnti. di pensiero mode.mo , e.cl il diritto di citla• dinanza degli anarchici nella nostra attuale socie.ti ,. Sempre pe11scuulu a. Carrara 1 sentioomo, però, elle <1ualcliecosa era as· sente nel nostro present.e incontro: le grt1ncli, le infinite speran::.edi allora clte ci t1veva110 fatto credere possibile e vicina una radicale trasformazione sociale ciel nostro 1xiese. A Senigallia abbiamo sentito i limiti della nostra azione e, durame le discussioni, ci ~iamo re.5i conto e/te saJ>evamo vedlre la realtà socfole in cui siamo destinati a vivere ed operare quale C.S.5a è. Questa coscien::.a delle nostre I.imitate possibilità è stata cert.ame,ue tm fat 4 tore positivo clurcmte i fovori del Congresso. Ci lw JXJrWto a co,,clmio11i e/te sembrano mucle.•ae soltanto pcrchè sono alla statura di ogni militante, ma.se ci adopreremo tutti, con quell'animo e quelle volontà che abbicm,o sentito in <111ei <11wllrogiorni, per metterle in atto, lu nostra azio,te ingi• gcmtirà e il movimento anarclii<.-oritrover(i <Juellaforu,, <111ella prosperità che aveva nei suoi tempi migliori. E' stato, cerlamcnt.e, un<1 prova di serietà il fatto clie non vi siano stati grandi discorsi, che tutti gli. interventi si siano limitati all'essenziale ciel tema in discussione, e/re nell.'esame delle situc1zior1ilocali t11tt.iabbiano cercato di essere sinceri e non abbiano 11wisopravalutato il proprio lavoro. Il qua<lro d'insieme che ne è saltato fuori non Jw niente di nuovo per noi. Ovunque ci troviamo di fronte le stesse potenze nemiche: la Chiesa e lo Stato i,i c11isi sommano t1111.e l forze oppres.5ìve e rea::.io,wrie; i Par• titi, le Organi::.=c,::.ioni. che, anche <1ua11do si dicono di « sinistra » non sono che strumenti per asservire il popolo ed aggiunguno così, cd male che essi /armo, la men=ogna e l'ingcmrto; e per di più c'è finer::.ia, lo spirito di ubbidien::.a, il conformismo <lelle così. dette mc,sse, In un mondo così chiuso ed oppressivo qual'è <1uellodcll'lwlia 1957, le difficoltà per inse– rirvi la nostra a::.ione sono immeuse e sembrano imormontabili. Ma c'è sempre w1 modo per SttJ>erarle. Ce l'lia11110i,1dicato i compagni di Canosa e/re si suno trovati in una situa::.ione più critica ·che altrove. Essi ha,mo dovuto louare contro il blocco clerico-poli:.iesco-/flscista che li ltveoo presi di mira; contro l'osti• liuì dei dirigenti cl<'ipartili di sinistrn e/te erano riusciti peni110 a creare umi frattura fm i lavoratori cli Canosn ed i nost,·i compogni, anch'essi le,. voratori. I partiti cli destra con D.C. in testa sputmmno veleno contro i ,wstri e cercavono di i.solarli, di confinarli nelle loro case, forse con la speranza clic si. mettessero a recitare rosari... I ,aostri compagni ha11110 ca– pito che solo con a::.ioniaud"ci potet1a,io cambiare uno situazione che ten– deva a ridurli llll'impoten::.a. Ripresero nelle loro moni l'ini::.iativo; ri• vendicarono il diritto di esprimere 1mbblicomente il loro pensiero e le loro critiche su uomini, avvenimenti e situa::.ioni e lo fecero con grande franche::.::.« e cornggio (i loro <.vmi::iermw affollatissimi, lll comi::.io auto– ri:.zato ne seguiva sempre wt altro J>er/.'interesse che l'ort1tore at.·eva sa• puto smcitare; i,1terve11ii'ano nei comi:i degli altri e molte oolte riusci- 675

RkJQdWJsaXNoZXIy