Volontà - anno X - n.12 - 1 novembre 1957

presenti a titolo individuale, possono seguire i lavori., parteci1x1rc alle di– sctissioni, fare proposte e critiche. Le conclusioni a cui si arriva in simili incontri impegnano soltanto co– loro che le accetta,w e lasciano agli altri la libertà di svolgere, in piena au• tonomia, la loro azione di anarcl ,i.ci, lnfine, gli incarichi di lavoro che uno si assume sponta,ieamente, hanno un solo significato: quello di una maggiore responsabilità che porta con sè w1, 011,.ere non indifferente di sacrificio e di devozione alle nostre idee. Anche i temi che vengono trattati in questi nostri incontri uerto,w sopratutto :m. un esame attento e pro /on.do delle situazioni in cui ci tro– viamo a viuere e nella ricerca di mezzi efficienti per la nostra azione che deve essere aderente alla realtà. Da queste premesse, qualcuno potrebbe dedurne che i Congressi anar– chici sono inutili. Invece hanno la loro importanza e la loro utilità. Dalle discussioni, in piena libertà, di tutti i presenti, le situazioni si chiarisco,w; nuovi problemi vengono discussi inerenti all'evoluzione dei tempi ed al ·velocissimo progresso della scienza e dell<t tecnica; dal con– fronto di tante esperienze locali ne vengono i,isegnamenti o suggerime1Hi per evitare errori o rimediare ad insufficienze; si posso,w meglio com– prendere i giouani che, sia pure in numero limitato ( 110n siamo solo rwi anarchici ad avvertire la crisi della giouentù) vengono a noi, e da quei con• llttti diretti se ne possono meglio capire le inquietudini e le esigenze spi– rit.uali; si coordinano meglio le nostre attività, si rinsalda ancor pili <1uella .~olidarieuì anarchica che è un.a delle nostre qualità. Visto sotto <1uestiaspetti il Congresso di Senigallici è stato, ci pare, uno dei più seri ed efficaci. Per quattro giorni, ci siamo trovati con compagni provenienti da tuue le parti d'Jutlia, e qualcuno anche dall'estero, ed abbiamo vissuto gior– nate intense di l«voro in una comunio11e e fraternùcì di propositi, di ·vo– lontà e di sentimenti. In qualcuno di noi riecheggùwano i ricordi del primo Co,igresso arwr– chico nazionale che si svolse a Carrara dal l-5 al 20 settembre 1945, subito dopo la fine della. seconda guerra mondiale. A risuscitare quei ricordi contribuivano l'atmosfera di libertà e l'am– biente di simpatie che i compagni del luogo avevano saputo suscitare at– torno a <1uestanostra manifesta.zione. Bisogna rendere omaggio ai compa– gni di Senigallia per l'ottimo lavoro che hanno saputo fare. Manifesti an• nuncianti il settimo Congresso anarchico erano affissi sui muri di tutta la città ed anche nelle località vicine; la stampa anarchica era in mostra cd in vendita. nella principale piazza; un grande cinema è stato messo a no– stra disposizione per il comizio di apertura del Congresso (vi hanno par– lato Armando Borghi, Umberto Marzocchi e Gian,1,i Diecidue); una sala ampia e comoda ci è stata offerta dai repubblicani per le nostre quattro giornate di lavoro. Non è, certo, per anwre di puhblicità che i compagni di Senigallia ha,rno preparato con tanta intelligenut questo Congresso, ma 674

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