Volontà - anno X - n.12 - 1 novembre 1957

ricchezze e potenti oligarchie (i11:m– ziaril!, dall'altra l'agglomerarsi di enormi masse umane. Questi due a– spetti cli ,wo stesso fenomeno eco– nomico postulavano in opposte dire– zioni un crescendo di problemi ed esigenze che non potevano essere contenuti a lungo entro gli argini normativi di quella socie1i1. Da un lato, l'espandersi di sempre piil po– tenti interessi economici tendeva a straripare dai confini nazionali ur– tandosi con guerre di conquista e im– pres1; coloni:di: dall'altro lato la presenza di sempre più forti masse pr.rmctlcva l'ingrossarsi deJla corren– te rivoluzionaria che da piccola élhc si faceva popo)., e tendeva a strnri– pare dall'ordine costituito. Lo strari. pamento delle ascendenti forze eco• nomiche si chiamava guerra; lo stra– ripamento dell'insofferenza proleta– ria si chiamava rivoluzione. Il nerbo sociale cli <1ucste due forze dinami– che erano quindi dall'una parte pie. coli ma potenti gruppi finanziari che erano la vetta 1>ii1 elevata dell'econp– mia <·api1alis1a e dall'altra la 111ino– ran.z3 1>illcombauiva cd insofferente del proletariato. Tra queste due mi– noranze delle quali però l'una acqui– stava sempre più influenza nella po_ litica degli Stati e l'altra andava sempre più ingross11ndosi cd acqui– stando in comba1tività, stavano, co– me abbiamo vi.sto, la piccola e media Lorghesia amante dei propri profìt. li e del quieto vivere e la maggio– ranza dei proletari rassegnati nellu loro miseria o fiduciosi nell'azione legale del riformismo. Le due estre– me forze dinamiche che por1avano in sè l'uragano e fermentavano sotto la superficie relativamente tranquilla di <111ei tempi, riuscirono ad acqui- stare coscienza storica delle proprie esigenze dandosi espressioni politi– che, le quali erano nella loro forma dominanle: il nazionalismo cd il sindacalismo. [I primo, nel quale si l'ispccehiavano le forze indus1riali in pieno sviluppo, postulava l' espan– dersi della Nazione nella conquista di uuovo spazio, nel dominio di nuove terre e la sovranità delPidea 11uzionale nella quale dovevano com– porsi tacitamente gli opposi.i inte– ressi. Le teorie nazionaliste furono il primo tentativo di liquidare il (a-rdcllo rivoluzionario del capitali– smo e dare ad esso uu' etica corri– spondente alla sua natura dispotica. Oistruuo il principio del diritto di– vino, quello della volontà del popo– lo rappresenta un residuo della lotta l'ivoluzionaria contro i privilegi feu_ da1i, ma poichè il capitalismo è unn (ormu economica di dominio, C8So tende ad integrarsi con princi1>i che lale dominio abbiano a consacrare neJlc coscienze. 11 nazionalismo ha il primo tentativo in tal senso, tenta– tivo ri1>reso più tardi dal fascismo e realizzato pienamente dal nazismo che con la teoria de11e razze diede al dispotismo un nuovo sigillo reli– gioso cd un valore uuiversale. Il siudacalisn10 fu invece una rige. nerazione ciel socialismo di cui in. tendeva salvare l' essenza ideale se– parandola dalla degenerazione poli– tica. Questa essenza ideale il sinda– ,·alismo la ,,ostulava ucll' espropria– zione delle fobbricbe e clclle terre o. perate direttamente dai lavoratori con la lotta di classe e senza dele– ghe di poteri. Come giì1 I' anarchi~mo, anche· questo movimento di 1>cnsiero e di azione denunciò l'autorità e la clas- 683

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