Volontà - anno X - n.11 - 30 settembre 1957

sta spc<:i(>di cnllllogo incompleto), conservo però sufficiente attualità ,b farci sentire tullo il pe,o delln nostrn respon~abilit:t di socialisti liberi. LUCE FABBRI Montevideo, luglio 1957. N. d. H. - L'intelligente e 11rofonda ,111:1lisi che Luce Fabbri fa tlelle nuo,•e cou– (!izioni in cui si trova l'uomo di oggi, g'Ji im1>oru1111i 11roblcmi ch'essa 11one, meritano di essere medirn1i a fondo Ja tutti. Attiriamo, in particol:tr ,nodo su di essi, l'attenzione di coloro che 1,ossono co111ribuire n (jUCI piano di studio collelli\'O che Luce fabbri co11siglia. Fra i 11roblemi che essa indic:1 vi è c111cllodegli 1lpparr1ti che ha già avuto, in que• sia rivisrn, un i11i1.iodi discussione. Bi11ognaforc la slessa cosa per gli altri: c1uello della dis1ribu::io11e che si è fano ancor più h11portan1e ed urgeni,, di quello della proclu::ione: dell'economia al sen•izio dell:i 11oli1icae quindi del ))Oltre; dei gru11pi od organismi po– li1ici-economiei i11allo nelle ,;ocietà r.a11italis1iche che, pur agendo al lli fuori e mag3ri q1mlche voha contro lo S1a10, fanno anch'esse blocco contro il popolo; il conce110 11110,•o di imperialismo (è sufficiente pcns:-ire a quello della Chiesa Crlllolica che !Jisogua ag– giungere ai due anlagoni;;tici ilell'Orie111e e <lell'Occìilente, la paura dell(I libertà che i: in tutti iudis1iu1ame111e, siano essi i vecchi o 1111ovigruppi privilegiati che dirigono i 1>aesi così dclii democratici, o l'olignrchia dei paesi 1otali1ari. Studiare ques1i problemi cd altri ancora, :,.ignif1ca rendcn;i.conto delle gramli e \'C• loci trasformazioni <le! nostro 1cm110,uscire da \'Cechi scl..emi e lìberan;i di ,·ecchie con• eezioni che, come 11alle cli piombo, trasciniamo 11clla uoslra propaga1ula. CAOS ECONOMICO L'inca1rnciti1 elci nostri go,·ernanti nuche nel settore economico è am11iamen1e di– mostrala d:11 fatto che non riescono a prevedere e at! argi1rnre certi mali del 11os1ro J13CSC, Da divm-si :11111i era 1>revist:1una crisi viuicoln. Gli oneri fiscali che gravano sul ,•ino e che incidono J•er il 50 per cen10 sul suo prezzo, la tolleranza verso i sofisticatori di quel prodouo 11cr cui si arril'a all'assurdo che mcuue grosse scorte di vino riman– gono iu11nag3zzin:1te si vendono ogni anno milioni di 1.:11oli1ridi falso ,·ino; la diffe– renza enorme cl.te esiste tra il prezzo dcll'uv:t alla 11rod111-ioned il prc1.zo di vendita del l'ino (lanto alto da limiiarne il consmno) ed un'infiniti1 di. altri motivi sono all'origine dcll'anuale crisi vinicola. Ora acc:-idcche in provincia di Brindisi i contadini, al 1!.l0ntentodi l'Cndcrc l'uva che è il pr0dotto pri11ci11alcdella loro terra, si accorgono d,c il suo prcr.zo derisorio non 1>ermc11er:lloro di ric:-ivare <111elminimo che li g:1rnn11scecon1ro lii fame dell'i,werno J>ro.ssimo.Per attirare l'a11cuzione sulla loro disperata c-011dizionc, fanno una dimostra– zione. La ))olizia interviene e a Sau Oouaci cli Brindisi rimangono uccise tre J>ersone Ira la J)Opol3zionc. 1\lfo miseria di <111elpaese \'i si aggiungono dei luni. Sono sem11re i cenci che vanno per aria. Se si fosse trattato di difendere gli inte• rcss.i di chi detiene ,111alche grosso mono11olio, il go,·enio a,•rebbe certamenre agito di– ,·ersamente. Non bisogna dimenticare che i bieticuhori e gli zuccherieri, con la JlrOte• zionc del gover110, co11ti1111a110 3 mantenere alto il 1>re1.zodello zucchero, rendendolo>, cosi. proibitivo :illa 1>0,·era genie e a migliaia e migliaia di bambini. E non bisogua neppure dimcmicarc che il governo, 11er JlCrmellere ai risicuhori di vendere caro il loro prodo110, uc di,·c1na il loro miglior clic111e. Non imporla 11oi se rivende il riso ad ahri 1>aesi ad un prezzo inferiore a (1uello di ncquisto. Il coutri• lmc111ei1alia110che ha già 1>aga10caro il riso rhc mnogia, pagherà la perdita c.he il go- 1·er110subisce per l'o1>ern:io11c•riso. 631

RkJQdWJsaXNoZXIy