Volontà - anno X - n.11 - 30 settembre 1957

società invade il 1erreno fisico cd arriva alle distruzioni in massa di set– tori della popolazione, e<l all'uso della scienza genetica con fini politici. (È Crescoancora il ricordo di quaulo nvvcnivn.e fli quanto si pen!tavn di fare nel la Germania nazista). Naturalmente, è <1ncs10un fenomeno w11ile e complesso nelle sue ori– gini psicologiche, giaccl1è, nella maggior parte <lei casi, 11011 si tratta <l'un desiderio istin1ivo di po1erc, che si manifesta nelle forme pili inaspettate. deformando b pcrsonalitìt di chi csercitn questo JJOlcre quanto quella di chi lo subisce. L'individualismo egoista di éhi. ::;i sente superuomo e tende a schiacciare sollo di sè i suoi simili, e l'.-,hbaudono della propria indivi. dualità da parte di chi ama sentirsi parte d'una nms!a che lo trascina hanno una fonte psicologica comune: la chiamerei pigrizia della volontà e del pensiero. Tnfatti è molto piìi difficile e faticoso per un essere individuai,! costituire il proprio io e mantenerne l'unilù e· lu continui.là dinamica, che dominare gli nitri dalle allezze d"un io che molte volte ignora se stesso cd è fondameulalmentc inconsistente. È pii, difficilr, ma ;,1 questa autocos1ru– zìone dellu personalità contribuiscono, in uno scambio continuo che costi– tuisce lv.culminazione permanente di quel che c'è di piì, umano nell'uomo, 1111..t comunione ugualitaria che il superuomo disprezza e che, nelle molti– tudini sottomesse a uu polcrc totalitario ed cntusiasnrnntisi pigramente per le parole d'ordine gridate nelle piazze, diventa impossibile. L\manimi1:, dei suhuomini è un comodo inconsapevole travestimento della stessa mi– sera eolitudinc che ostenta il superuomo con orgoglio. Anche in quella unanimit:ì r'è orgoglio: i} l'orgoglio dei deboli che ~cntono In forza della massa e s'e1:nltnno immergendosi in essa; orgoglio dei subuomioi che nella forza spes1:o immaginaria del « conduttore», del « duce», convertito in una specie di Dio, vedono compensatn la loro proprio inforioriti1 e ri• scattato l'uomo che in sè sentono umilinto. S. Pao!o, che creò il mito del. ]'uomo-dio e suscitò quella 1cmpes1a di misticismo, cli <levozione e di abne. gazione cht" fu jJ cristianesimo primitivo, sape,•a quel che faceva. Si potrebbe obiettare che queste sono caratterhlliche permanenti della anima umana e non « problemi d'oggi». :t vero; mn le nuove conclizioni in cui l'uomo si trova, e, più, quelle in cui presto si troverà, rimettono tutto in discussione. L'aumento del tempo libero è tanto importante quanto la famosa« stunza 1:,-opria », per lo sviluppo della pe!so,rnlità, ma prepara nn:'l realtà as9ai pili complicala cd inquietante. A questi nuovi problemi, molti nitri se ne potranno aggiungere. E tutli insieme costituirebbero, per il proasimo periodo, un piano cli studio collct- 1ivo che non nvrcbbe nicnle d'accnclcmico, perchè do,•rcbbe compiersi sot– to l'urgenza delle nece5sitù pratiche. JI fallimento del socialismo legalitario e di quello dittatoriale, che ormai non è piì1 un fatto nuovo e, d'altra par. te, è già stato abbouclautcmente esami.unto (per qc1esto non figura in que• 630

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