Volontà - anno X - n.11 - 30 settembre 1957

CONVERSAZIONE J'RA AMICI IL DIALOGO E' POSSIBILE. L''Ii'VTERVENTO di Alberto Jncomcui è stato senz'altro gradi10. Questn rivista die segue, sin pure molto modestamente, il @oleoideale tracciato da Camillo Bcrneri, non po1en non gradire uno serino di chi gli (u molto amico e ne C'onser\'a un affettuoso ricordo. Iuo1tre, A Jncometti gode ami– c·izie e simpatie in mezzo a noi, avendo egli condiviso esilio e confino con molti compagni nostri. Ed infine, c'è un criterio rhc ci guida iu questo Ja– ,,oro, consideriamo sempre utile e benefico alla discussione ogni interven– to di persona onesta. Dopo questa breve premessa, accenno senz'altro ai punti su cui c"è accordo tra A. J. e me sui quali, quindi, è inutile insistere. SuJJo necessità di continuare il dialogo con i c·cimunisti, siano essi in– tellettuali o lavoratori. Le mie perplessità e dubbi, che erano evidenti nelle mie domande a Silone, non derivavano dal follo che io mettessi in dubbio la necessità del dialogo ma la possibilità di stabilirlo. E sulle possibilità di stabilire un vero dialogo, sono tuttora scettica. Però, bisogna cercare e ''O· lerc la discussione e cercandola e volendola si finisce sempre per renderln possibile. Anch'io (e qui potrei parlare al plurale, tanto su questo punto c'è una– nimità tra noi anarchici) sono contro le scomuniche e le discriminazioni. MacCarthy è odioso, i suoi seguaci lo sono altreuanto. ] comunisti debbono avere diritto di cittadinanza tra di noi, anche se eiamo convinti che loro, se comandassero, non ci accorderebbero tale diritto. Però diciamo: abbasso lulti i mackartisti, di qualsiasi colore ed ovunque essi operino. 1t conlributo del P.C.I. alla lotta contro il fascismo è slato riconosciu– to da tutti. Gli uomini che, come Giambone, hanno affrontato serenamen– te e coraggiosamente, per il loro ideale, il plotone d'esecuzione, s'impop– gooo al rispclto ed all'ammirazione anche degli avversari e dei nemici onesli. Bisogna, però, dire che uei momenti così detti epici, alcuni sono portati a dare il meglio di se stessi, n sublimarsi e a sncrificarsi. non tanto per l'ideologia, quanto per l'azione che essi giu<li,·trno lmona. 1:: per que- • ,·edi n. precedente, pau. 559-566. 632

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