Volontà - anno X - n.9 - 30 giugno 1957

Jo dell'Aria Sir John Slessor il qua– le disse: « ... ancora mi domando come fu che la frase « resa incondizionata >> fo lanciata dal Presidente (Roose– velt) a quella conlerenza stampa del 24 gennaio. Sir W;nston (Churchill) nel suo libro dice che egli ne fu piuttos10 sorpreso, sebbene non ne sia chiaro il perchè dal momento che egli aveva chiesto ai membri del Gabinetto della Guerra, tre giorni prima, il loro parere sull'opportuni. tà di !are tale asserzione cd essi non avevano obiettato. Lo stesso Roose– velt, secondo Sherwood, dette l'im– pressione che fosse tutto improvvi– sato: egli disse « il pensiero mi ba. lenò alla mente che Grant era staio chiamalo « Vecchia Uesa Incondi. zionaln » e ~ubito dopo m'accorsi che l'ave,,o detto ». Questo fu la maniera fantastica– mente causale con cui si arrivò alla pila disastrO!la decisione della guer– ra, e tutti ne rinnegano la respou– sabilitìt. l\fa il gesto en!atico di do- 1mmdarn la resa incondizionata, che indubbiamente prolungò la guerra, potò essere ratto solo da giovani che sapevano di avere alle spalle un pubblico docile e·remissivo. Alla fì. ne, mentre i nazisti cercavano di !ar precipitare con loro tutta l'Europa iu un Cottcrclameriing finale, la resa fu trattala tra la Croce Rossa Svede– se e Kersteu, il massaggiatore di Hi1ler. Questi sono [atti della storia cd io li cito non per riaprire vecchie pole– miche, urn per mostrare che specie di persone gli anarchici si trovano ud appoggiare quando adottano la politica del « male minore >>. L'or– ganizzazione che veramente cercò di sah•are gli ebrei d'Europa durante 514 la guerra fu quella illegale del Mos– sad ebreo, la quale agiva contro i governi sia alleati che dell'Asse. Quando discutemmo, con il grup– po di Freire Arbeitcr Stimme, la questione d' Istraele, il presidente Saru Dreeu dichiarò eh.e mentre egli, da vecchio Poale-Siouista, era per Israele, la politica editoriale del giornale non lo era. E spiegò che il Freie Arbeitcr Stimme era un foro pubblico iu cui veniva espresso ogni punto di vista. In ciò indubbiamente esso differisce da Frcedom il qul'lle, mentre contiene nua variet.Ìòdi pw1ti di vista anarchici, uou è aperto ai movimenti politici ai quali si op– pone. Noi non vediamo l'opportuni– tà di fare un giornale in perdita semplicemente per pubblicare le opi– nioni dei nostri oppoueu1i. L'incon– veniente del foro pubblico è che 11c3. suno !Sa la t:ostra posizione. Mi dis– se una volta uno dei lettori di Freie Arbeiter Stimme, « A meno ·che qualcuno te lo dica, non sapresù che si tratta di un giornale anar– chico». L' a1mo scorso, in qucslo stesso giornale, 1 pubblicai nncu11e « Note sull'auarchismo, sul sionismo e il kibbutz », in cui cercai di ch.iarire un pò della &loria della nuova colo– nizzazione ebrea nello Pale&tin:-i, i legami tra l'anarchismo e il Poale– Sionismo, il significalo che hanno per gli anarchici i Kibbu.1.zim e il Kuuzot e l'iu1msione della politica e ciel nazionalismo. 'on voglio ripe– tere ciò che [u detto in quegli arti– coli, eccetto che il Sionismo, il qua– le ha così numerosi aspetti, non era 1 • 1-'reedom • di Londra.

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