Volontà - anno X - n.8 - 30 maggio 1957

Credi tu possibile un dial-Ogotra gli scrittori orientali e quelli occi– dentali? Credi clte il clima. di oggi sia pmpi.:W ngli scambi culturali, agli incontri, ai viaggi, alle visite tra i due mondi? Fin da Venezia tu non mi sembravi troppo ottimista, cioè non mi pa– reva che ti attendessi molto da <Jliegli incontri. Avevi sentito subito il bi– sogno e l'onestà di avvertire che« disgelo » non significava un « embrassons nous >,, e mettevi per quegli incontri, condizioni, indubbiamente necessa– rie, ma che dHficilmentc potevano essere ucccttnte dagli scrittori rmsi (per es. la premessa che doveva esserci tra di voi un comune interesse umano e la ccr1czza che non vi fosse nessun intervento di governo). :Ma n parte questo, ci sono stati, dopo di allora, avvenimenti tanto gravi da dubitare che gli incontri tra il mondo o<:<'idcntalee quello orien– tale siano possibili. Persino Sartre, che a Venezia Iu uno dei « duri )) 1 un « partigiano della divisione del mondo in due campi nettamente cd irrimediabilmente oppo• sti >>, modificò in seguito il suo giudizio e si rifiutò di. accettare la versione bolscevica della rivoluzione ungherese . .Nc!Pambicnte jnteJlettuale francese, dove tu hai molti amici, si con– siderava, fin rJa Venezia, illusorio sperare risultati concreti da un dialogo tra i due m~mdi. Recentemente, il 15 marzo, a Parigi, alla Salle Wagram, in un meeting di solidarietà con il popolo ungherese, Albert Camus riaI. fermava la sua CO)lVinzionedi non esservi pos3ibili1ì1 di dialogo c.:ongH intellettuali russi. « ... Debbo ·ancora una volta deludere le nuove speranze di certi col– leghi instancabili, ma non c'è evoluzione possibile in una società totali– tarja ... uon c'è posto per niente nella cultara, se non per i sem1oni di pa– tronato, la vita grigia cd il catechismo della prop&ganda >>. Non si potrebbe essere pili pessimisti di così, r- che sia Alberl Camus a pronunciare tali giudizi è molto grave perchè 'si conosce la sua fi– ducia negli uomini e la sua sete di rapporti umani. Do,•rì, il mondo rimanere, per chissi', quanto ancora, diviso in due campi nemici, separati da una pesante cortina di odii, in un clima di guerra ired.da, propizio allo scatenamento della guerra calda che mette– rebbe fine alla nostra civiltà? Permcllimi di farti un'altra domancla su qualchecosa che ci riguarda ancora pila da vicino. Esi.s1e in /lalia una possibilità di dialogo tra gli intellettuali comuni– sti e gli altri? (qui afrri va inteso proprio come tu lo spiegasti a Venezia: <e coloro che criticano il comunismo totalitario dal punto di vista del mo– vimento operaio .libero »). Dopo il rapporto Krusciov- ed i tragici fatti 1ingheresi, un certo nu– mero di intellettuali ba abbandonato j) P.C. Un numero, secondo mc, troppo piccolo in confronto alla reazione che inizialmente aveva suscitalo la denuncia uffìciale degli errori ed orrori della politica cli Stalin e la {e. 421

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