Volontà - anno X - n.8 - 30 maggio 1957

Per esen1pio, il ministro dCll'lniormazione, il 11ocialista Jacquel aper• tnmeute attaccato da tutti i partiti per la sua polt1ica di favoritjsmo (i servizi della radiodiffusione e della 1elevisioue sono stati rimaneggiati pe1· permettere l'assunzione di numerosi socialisti e il rinvio o lo spostamento di giornalisti e di tecnici di idee diverse), ci tenne ad esporre i i;uoi punll di vista nel corso di una conferenza stampa: « Le informazioni che di– sturbano i poteri pubblici non passeranno sotto silenzio dalla radio di Stato» dichiarò egli in sostanza, « poichè i giornali pubblicherebbero quel– le informazioni qualche orn più tardi l>, Era quesla una riflessione di buon scuso. Tuttavia, il giorno seguente, quando j( generale di Bollardièrc, co– mandante una regione mili1are in Algeria, annunciò che egli rifiutava cli continuare a mantenere ancora le sue funzioni, in segno di prolesta c·ontro l'opera della polizia e di repressione che gli era stata ordinala, la radio ufficiale rimase muta ... per obbedire alla consegna del governo. 1 Un'altra prova di destrezza mentale: per dei mesi gli specialisti finan– ziari e i sempre rispettabili cconomisli hanno denunciato il perfrolo d<'ll'i11- Aazionc che qualsiasi aumento di salari farebbe correre al franco. Se -si fosse oltrepassato l'indice dei prezzi, si sRt"cbbe scatenato un numcuto ge• nerale dei salari. Fu, dunque, arLificialmente mantenuto ad un livello in– feriore: certi prodotti forono liberati da tasse, contingenti di merce stra– niere furono lanciati nel circuito per bloccare i corsi dei prezzi. Tulle qne• sie manovre costarono 80 miliardi ai conlrilmenli, in più dell'aumento che ('SSÌ hanno dovuto subire su tutte le derrate che non entrano nei calcoli ufficiali dell'indice. E nessun giornale volle ricord'are che Ja causa 1>rima dell'inflazione si trovava nelle SflCSC schiaceianti ingaggiate nella guerra d'Algeria. Pen,ino i rilugiati ungheresi i;offrouo dell'inverosir.nile iucocrcnza che caratterizza la vita sociale [rauccse. La tragedia magiara aveva indubbiamenle scosso il popolo francese e le azioni di solidarietà furono numeroite in tutti gli strati sociali della po• polazione. Centinaia di tonnellate di viveri, di i:1dumcnti, di prodotti for, maceutici furono raccolti in qualche giorno; decine di milioni di franchi furono messi insieme. Lo slancio popolare correva in soccorso dell'Ungheria operaia ed intellettuale. Tante iniziative e solidarie1à esigevano un organo centrale: un comitato interministeriale fu creato al quale parteciparono dei rappresentanti della centrale C.F.T.C. (cristiana) e della confederazione « Force Ouvrière )). Ci si creda o no, ma quando i rifugiati ungheresi ar– rivarono, furono ricevuti dai militari, dai poliziotti, dai funzionari, ma in nessun luogo (e questo per molti giorni, anzi per delle settimane e dei mesi) essi entrarono in contatto con le organizzazioni operaie, con i sinda– cati, con la popolazione. Ed il comitato rivoluzionario ungherese stesso, 1 E rcccn1cmc1\le venne 1,roibila la rndiodiffu$iOne dell'11p11ellodi Jolio1-C11rie con• iro le armi nucleari, (,1.d.t.), 455

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