Volontà - anno X - n.8 - 30 maggio 1957

za; è un voler usurpare al Dio delle religioni organizzate proprio <1uello aspetto tirannico che alle menti sen– sibili ed acute pili lo rende inac·cet– tobilt: cd odioso. Giace pure, alla radice dell'oppo– sizione fra fautori e denigratori del– le iniziative comunitarie, \Wa diver– sa concezione della rivoluzione, quel– la stessa che, come da qualche tempo insistono Garcia Pt:adas cd André Prunier, divide il wovimeuto anar– chico e che pochi haw10 il coraggio di esaminare apertamente, traendone le necessarie conseguenze. Senza u– no chiarificazione del concetto di ri– voluzione, l 'auarchismo rimarrà nel pantano ideologico in cui oggi s'im– melma, e seguiterà a perdere tanti fra i più giovani e migliori elementi che avrebbe potuto far suoi. V'è lma rivoluzione dell'esterno, distruttrice dell'ordine esistente~ che non si può effettuare che t>er mezzo della vio– lenza, dell'imposiz-ione della volon– tà di una minoranza rivoluzionaria a quella di tutta la società; e v'è una rivoluzione dall'interno, llll cambia– mento dei modi abituali di pcwarc, di volere e di sentire, tw'opera di amore e d'intelligenza anzichè d'or• ganizzazioue e di programmi, di mi– sure di pace e di tolleranza anzichè d(dittalUra e di stato di' assedio. E' pcrchè l'anarchismo tradizionale e meglio trincerato non si pronuncia in modo chiaro e consistente per l'uno o per l'altro concetto, ed ancor meno sa presentare una struttura organiz– .r.otivu od un programma d'azione che tenga conto della loro opposizio. ne e dcllu loro presenza, che chi si uccorge della futilità di restare iu qucsrn specie di limbo d1'è l'am,r- 452 ch.ismo contempo1·aueo opta presto o tardi per un partito politico o una fede religio.,a. Si dice, e con parecchia ragione, che lo stalinismo è \WOsviluppo lo– gico del leninismo, ma ci si sbagli11 assai quando si aggiunge che il le. nùtismo derivo logicamente dal mar• xisuto. Per quello che riguardo l'or– ganizzazione del partito ed i meto– di di esecuzione del programma ri– voluzionario, il leninismo è tutto u. ua messa in pratica delle idee di Ba– kuuin. Si faccia una rivolu?.ione alla Bakunin e se ai riesce non si può la– re a meno di rip-clcrc, nelle sue gran– di lince, l'esperienza leu.inista. Gli anarchici che rigeuano la rivoluzio– ne leninista percbò vedono in essa un tradimento della rivoluzione o uua coutrorivoluziouc mascherata do– vrebbero logicamente rigettare pure llakunin. Ad ogni modo, l'esperien• za russa è li a dimostrare il grave er– rort:, trasformatosi poi in colossale ipocrisia, del far tabula rasa del pas– sato per creare un miglior avvenire, e dell'obbligare gli uomini ad essere sociali ed altruisti per mezzo d'esc– cuzioni, <l'affamameuti e di lavoro for.zato. In Russia no11si è riuscili a creare un uomo migliore e là dove si ~ sviluppata una nuova psicologia è co11risultati che fanno inorridire. Per t.:hi ha agio di ricostruire la psi. cologia del.ie varie classi sociali del– la Hussia odierna non è possibile di– re che tanto sangue e 1anti sacri.fizi nbbbmc, servito la causa del bene. Gli esperimenti di vita eom\Wita• ria, basati sulla libera scelta e sul li– )1ero tevocaLile impegno, affrontano nella 1ealtà immediata e quotidiana dei falli il compito di creare llll uo– mo uuovo attraverso nuovi rapporti

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