Volontà - anno X - n.5 - 1 gennaio 1957

Tuuavia, al congresso della for1e ,Federazione dell'Insegnamento, di– ventato autonomo dopo fa scissione sindacale d'el 1917, una netta maggio– ram:n si è manifestata per condannare la repressione russa cd i capi-fila hanno dovuto contare i loro soli fodcli, cd h:mno perso gli esitanti cd anche i loro simpo.tizzanti. ella Federazione del Libro; rimasta nella C.G.T. souo state necessarie tutle le risorse manovratrici dei dirigenti 1>erevitare 111 seisjionc, cd ancora la tempesta all'interno non si è ancora calmata e sc– ~doni di provincia passano a « Force Ouvrière », mentre una forte corrente si numircstn in favore dell'autonomia. Diverse sezioni di base della C.G.T. hanno manifostato il loro malcontento verso le posizioni ndottnte dalla loro conJederazioue, mentre delle federazioni o dei sindacati nazionali in– sorgouo contro l'atteggiamento dei loro capi. È \'Cro che se le centrali libere prendono una posizione nella di Crontc alla maggior parte dei problemi cruciali ed abbandonano il loro « patriot– tismo » di centrale per unire i loro sforzi, la potenza morale e materiale della C.G.T. crollerebbe. l\'la hisognu tener conto della pusillnmità delle due confederazioni libere, della loro pnttra di iniziativa, della loro man– canza di audacia, mentre l'n1>parato comunista press'n poco intatto e la situazione economica francese che non può che aggravarsi in conseguenza dell'nffnrc di Suez, darà a quest'apparato mille e più motivi per couqui– stare gli strati sociali insodisfaui. D'altra parte, una tendenza 1>articolare si manifosta ucl movimento sindacale parallelemcute al fenomeno manifestatosi in certi paesi satelliti e nell'opernzione Nenni i.o Italia. Si tratta di clementi non comunisti che tentano di sfuggire al controllo si.retto del partito, ma che rimangono, di fatto legati alla politica generale sovietica. Le Brun, uno dei segretari confederali della C.G.T. e con lui uomini come Ehni, segretario della Fe– derazione del Libro, prendono posizione contro l'intervento russo in Un– gheria e continuano a difendere la necessitl, di mantenere l'adesione alla C.G.T. e favoriscono le mauovre sovietiche negli ambienti non connmisti. Le possibilitit che offrivono i movimenti di protesta operaia contro la repressione dell'Armata rossa in Ungheria erano immeuse. Esse rischiano di essere sciupate per mancanza di un pensiero e di unn volontl, operai autentici. La maggior parie dei dirigenti sindncali non comunisti non sono contenti di lanciare dei manifesti o di firmare degli ordini del giorno. I lo– ro appelli all'O.N.U., agli Stati Uniti ed 311'« opinione universale:. hanno forse avuto come risultato di tranquilla re la loro eoscicnza, ma è dubbio che abbiano avuto qualche effetto sull'orientamento della politica estera so– vietica, la quale è fatta da realisti e da cinici che si preoccu1>nno poco di cousidernzioni sentimentali. Un'arma operaia è stata utilizzata e poteva raggiungere la ditt:ttura russa: il hoicott:tggio di tutti i prodotti di origine sovietica. Era la rh1posta imrncdiat11 che avevano lanciato i portuali di Amstcr• dam e di Hotterdam, era una parola d'ordine essenzialmente sindacale controllabile ed u1,plicabilc dai lavoratori al di Cuori di ogni calcolo di 238

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