Volontà - anno X - n.5 - 1 gennaio 1957

LETTERE ILLUSIONE DELLE PAROLE Parigi, 30-U-1956 NONOSTANTE il torrente di propaga1~da e di interpretazioni, gli avve– . nimcnti emergono e si reggono. E l'eloqnenza della realtà è la sola al– leata sicura del sindacalismo operaio. li segretario comunista della C.G.T., llenoit-Franchon, può ben percorrere il paese ripetendo che la sua organiz. zaziouc ~ aperta a tutte le tendenze e che ciascuno dei suoi aHìliati ha il diritto assoluto di pensare e di esprimere ciò che gli pare a proposito degli avvenimenti ungheresi; gli intellettuali possono ben moltiplicare le sottili interpretazioni concernenti la natura na$COSta della rivoluzione di Buda– pest, niente può per il momento mascherare l'impostura del partito comu– nista francese e delle sue .succursali. Nella maggior parte degli scrutini delle Commissioni Interne la C.C.T. comunista perde dal 10 al 30 per cento dei suoi voti a beneficio dei sindacati liberi sia che siano cristiani autonomi o affiliati a « Force Ouvrièrc )), I movimenti direlli dai comunisti vanno in frantumi: Comitato Nazionale degli Scrillori, Movimento per la Pace, Ami– ci dell'U.R.S.S. Se permane una grande confusione mentale, un'evidenza s'impone a coloro che hanno ancora un cervello che pensa: l'intervento sovietico in Ungheria non può, sotto nessun pretesto, giustificarsi. Bisogna dire che la reazione spontanea sia stata brutale ed immediata pcrchè i suoi effetti abbiano potuto manifestarsi nelle presenti circostanze della vita sociale e politica francese. Il partito socialista francese al potere non poteva affatto sfruttare la tragedia ungherese poichè egli stesso aveva preso l'iniziativu di bombardare le basi egiziane, con elci pretesti tanto diversi quanto contradditori e che aveva puntato sulle diHicolt:l russe nei paesi dcli' Est per credersi al riparo di qualsiasi risposta sovietica. Nè << Force Ouvrière » nè la C.F.T.C. (sindacato cristiano) hanno preso uno posizione categorica perciò che concerne la repressione in Algeria o l'a.v– ventura del Suez, e nè l'uno nè l'altro ha condotto - di proposito o per timidezza - una campagna calorosa per denunciare il triste ruolo del par– tito di Thorcz e della sua filiale sindacale. 237

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