Volontà - anno X - n.3-4 - 1 dicembre 1956

appun10 perchè siamo contro - e lo sia• mo sempre siati - natte le tirannie, le reprcuioni, i go,·cmi_ Dei giovani compagni di Mantova hnnno fouo la proposta di promuovere com·cna– &ioni un po' do Jler 1u110 sui divenii tc– mi che poi1sono iutereuare auualmente. La <:01wcrsa11ione11arebbe moho più economi– ca della conforenza o comiJSio,potrebbe cs• acre fotta ad invito, darebbe la pouibilità ai più preparati dei compagni, di tenerle, di prepararsi a loro volta per poi parlare in pubblico. S1i:imo cercando di mcuere in pra1ica l'idea. Cesena, 10-11-1956 P. T. Se la cosideua « lxue comuni.sto • non npre gli occl1i in queslo momento, c'è da di$pcr11rc della loro intclligc,i:a. Anclie nel campo ìntdlettmJe molli si .sono allontanati dai comunisri ed l1anno 1)0/uto scindere le loro responsabilità da coloro clic, non contenti di aver impiegato il pe,o della loro /or-a armata per domare un popolo che volew la sua indipendenza e condi.:ioni di 1)Ìto più umane, !tanno de– finito di « contro-rivolu.::ionari • gli in,or– ti. Forse alcuni non osovono passare il Rubicone cd lwnno avuto bi,og,w di quc– •ta ultimo terribile le::ionc. Buoria l'idea delle converso.:ioni. I di• ,corsi in pia::::ao nei comi::i lasciano trop– po poco in clii li ascolta (uri ecciwmento. un compiocimcrllo se l'oratore laa parlato bene ...), mentre la conver&a::ione è più efficace pcrcliè può tr(U/ormorsi in un dio. logo cliiori/icatore, efficace tanto a chi pGr• la quanto a clii ascolta. Chiesa Aotieociale •.. Condivido quanto voi avete detto 11u • Yolontà » n. l del primo agosto nella VO• slra 1101au Chiesa antisociale» che così concludeva: u La Chiesa ba tradito In sua missione, hn invaso tulio ciò che è di Cesare, è dh·en1a1a nient'altro che uno 11rumento di potenza politica». Quanto sopra - ripeto - è esauo, per- chè faui sporadici di bene compiuto dal– la Chiesa non compenuoo oè tantomeno eliminano le sue malerane. Ma vi siete mai chiesta la ragione intimll di questa si– tuazione? Essa derivi dalla supposta su– premazia spirituale, e conseguente autori– tà, della Chiesa, che ritiene di c11Serela custode e l'interprete e l'e1ccu1rice del ,·er– bo cosideno divino. E ma111icnc e rafforza i suoi privilegi, unicamc,ue perehè l'uma– nità non è ancora riu»cita, sia 6losoflca– mente che scien1ifìcamen1e, a dimourare gli errori dell'ideologia ca11olica, e, in pri– mis, quelli relativi alla conce1ione del Mondo. icchè tali errori ancora predomi– nano, e siccome la teologia morale è con– seguente alla teologi.11dommaiica, ecco che chiaro ri1uha il comportamento della Chie– sa ,·erso i suoi u fodeli », che anzichè e.le – nre cerca sempre più di sottomenere e di legare alle sue catene di assurdi. Necessita allora decisamente auacearla e su1>erare la sua dottrina, che è falsa nei suoi fondamenti, e comprendere e diffon– dere la Vcrilà finalmente acccriata. Pcrehè solo cosi tuuo iJ ea11eUo che la Chiesa ha costruito con la sua religione potrà dcfini• tivamente cadere. Orlìda. 15 ouobrc 1956 c. s. c. E' per 11oiovvio clic il principio di auto– rità - sia esso di origilie auerita divina, come quello della Cliiesa, o di origioe po• litiça come quello di llidcr e di Stalin ... e di Fa11/ani Nermi Saragat ecc. - è la causa prima di lutti i mali iociali del no• stra tempo. l,'inquisi::ione, il rogo, i cam– pi di itcrminio, le deporta::ioni in massa wno le puni::ioni più tragiche degli ere– tici, cioè di coloro che non 1'incliina110 davami all'Autorità: mo quante frodi e viole,a.:e meno evidenti eppur oncl1'euc vere. Percl1è Ialite dimo,tra::ioni teoriche ,,uando 11eabbiamo o migliaia di concre– i(' nella vita dei ,,ostri tempi? Quello clie è 11ecessario è rismcitare 11clla gente {e, si intende, prima di tulto ciascuno in ,e steuo) lo spirito criti<:o,rompere lo crosta di con-– formUmo c.lie è in tutti e &pingere cio.scu• no a cercarsj da ,è la verità, non per iln- 215

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