Volontà - anno X - n.3-4 - 1 dicembre 1956

LETTEHE DE I LETTORI AHociarsi per fore ... Sono convinto che non si deve avanza– re aparp:tcliati, quando 1i è pochi .•. Oggi, pochi per fortuna rivendicano la 1cndcnza non-organi:u;uiva fra gli anarchici. General– mente tutti anune110110 lu ncceS&ità di una auocia:i:ione, ma come 1i &piega allora che non 1ì rie11ce a coordinare gli sfoni di 1u1ti?•.• Si dice che negli ahri cri1i– chiamo i nos1ri diletti, e dev'essere vero perchè io tendo apeuo a perdermi nelle nubi della fantuia. Solo degli obblighi predii, come fu duunte la rivohuione p1pagnola, mi richiamano alla realtà. Auualmente dedico tulio il mio tempo disponibile al Javoro che 6volge la « Fe– Jeracion Liberlaria Ar1cntina » che prima ti chiamava F.A.C.A. Ho dei cari amici 11nche fra i compagni che non aderiscono alla F.A.I. ma pento di euere più utile, io seno all'organizzazione. Oiaognerebbe perdere l'abitudine di Ja. gnruai di quello che gli altri non fanno ed incominciare ciHcuno per conto pro• prio ad euere pe~veriuui in quello cho ai fa ... Sono tutte co1e che si dicono ma sen• za ricaurne qualche beneficio ... D. C. Buenos Aires, 13 agosto 1956. Pi,rlroppo .•. 11011 imemliamo <Juiaprire ur1'altracliscu.uioric ml frusto tema « orga• 11i::(IIOri ed cmtiorgani::atori ». Pare ormai tm argomento superato, anche se di tanto in lanto qualcuno lenta cli 1irarlo in ballo. A dire l'inutililà di uno di.scwsione su di euo basta ricordare cl1e alla base dell'a. riarcMsmo c'è la libertà, il che significa d,e ogni anarcl,ico può /are in liberlà 11urcl1èrispelti la libertà desii altri. Cia– scu110può sccsliersi il modo di lavoro c11e pi,ì si confà al suo carattere, alle sue aui– tudini, secondo il tempo di cui dispone, !!econdo l'ambie11te in cui lavora. Il fatto che ci sono !!lali e ci sono tui– tora anarchici di entrambe le cosicleue due 1e11den:eche hanno ,volto o svol10110uno attività efficace e cont-it1uativa,significa d,e 1111 metodo di lavoro vale l'altro. E ,i può co11statareanche it contrario: cioè che puù euerci inc/ficien:o o inottivitti tanto se ci si dà una sigla quanto se se ne fa a meno. Si potrebbe dtare l'esempio dei gruppi d'America cl,e rappresent,ino oggi, nel mo– vimento anarchico di lingua italiana, la co– sì detta tenden:a non•organi::atii:a. Eui riescono ad avere un buon settimanale • L'Adunala dei Refrauari », che e,ce re• solarmente, a proll'Vedere ai tanti bisogni ciel movimento, a partecipare alle no!Jtre ùii:iative. Senza darsi u11a forma orgC111iz– :ativa costituita, eui sono riusciti a coor– dinare i loro sforzi ed a mantenere con• tutti con i movime11ti degli altri paesi. Men• tre altri (gli esempi son troppi per mettersi a citare ..•) si cariCQnO di sigle, -illwi c/ie basti, e 11011 riescono su quella stratla a far quasi nulla: in genere, può dirsi~ nulla pili di quollto farebbero a11c/ic senza l'e1iche//a della orgarii=:11:ione. t1ua11doha11voglia ,li fare e san110che cosa fare. La conclllsione è la soUta. In u110 od al– tro modo, cia.scunofaccia per como proprio ,,uello che vuole e ,a e può fare, sen:a lo• mentarsi e sen:a criticare gli altri, ricor. dando ,empre cl,e prima di giudicare il woprio vicino è meglio g-iudicare se stessi ... (Il guaio è che, purtroppo, 11011 c"è as• socia:iorie-di-s/orzi ,,ossibile dove 11011 ci 1w110 gli sfor:i ...). loaegnameoti di une tragedia « ... Gli alluali a,·,·cnimenli mi procur.3• no cupi pensieri ..• Vi accludo un manife- 110 del nos1ro Gruppo, che è anda10 a ru– bn dn mue le pnrti, cosi come Jm susci1ato grande in1ercHe e mohi consensi nel qua– dro mur.ale... La genie è bombardata da tar1elloni dcma101ici di vari parliti, e eia- 213

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