Volontà - anno X - n.3-4 - 1 dicembre 1956

AGLI INTELLETIUALI SOVIETICI Il nostro pensiero .mgli cwvenimenti del Medio Oricnk e dell'Un• gheria - d,e confermano cosi tragicamente le profonde af/inilà tra i reg– gitori dei due bloccl1i ili Poteme, affinità ben più importanli delle diO&– re,i=epur noteooli tra le forme dell'imperialismo rmso e quelle dell'im– perialismo americano - è noto e chiaro. Ma siamo lieti di potergli dar voce Ha.volta con le parole di /. P. Sortre. Non percl1è abbiamo molta stima di que,to « mandarillo •· Solo percliè è uno-dei-loro. Ecco. (An– che se con qualcl,e altra capriola intelkm,ale riuscirà ma,ari domani a Jar macc/iina indietro 110n importa: il detto è deuo). } 1 RISPOSTA alla lellcra aperta che trentacinque scrittori sovieti– ci pubblicarono nella J.,iteratum"ia Ga:eta di Mosca de! 22 novembre. Jenn Paul Sartre e uu numeroso gruppo di scrittori (rauccai, comu– nisti, ~ompagni di strada, hanno pubblicato su France - Observateur una lettera esplicita e vigorosa. Sartre dice di aver letto quella lettera con la più grande attenzione, ma che essa non ha convinto nè lui né i suoi colleghi. « Sappiamo, cer– tamente - egli afferma - clte nu• merosi clemcmi reazionari hanno approfittato dell'insurrezione popo– lare per combattere il regime socia– li.sta, abbiamo avuto co,wscenza del <liscorsoAlindszcnty, non ignoriamo cl,e i circoli hortysti dell' emigrazio– ne si sono molto agitati all'estero, siamo persuasi che quesli stessi cir• coli hanno accarezzato la .speran::a d'una rcstaurazi-One dell' a.ncicn ré– gime e che si sono affannati a pro– vocare <1uestarestaurazione ». Ma esprime poi il dubbio che quei latti abbiano rivestito l'ampiez– za loro attribuita dagli scrittori so– vietici e aggiunge ch'essi non posso– no venire isolati da tutto il conte– sto politico che è ben altrimenti va- 134 sto. « Ci è sembrato - dice - che le informazioni dell'agen.zia Tass è gli articoli della Pravda aveuero ten• denza ad ingrandire esageratamente certi fatti, senza porUJ.r sempre le prove corrispondenti, e a darne un'interpretazione unilaterale, ossia deformata ». « Le truppe sovietiche di stanza in Ungheria, d'accordo col tratlato di Varsavia, - dite voi - sono sta– te ritirate da BudapeJt appena ne laa fatto ricliie.sta il governo d'allora di /mre Nagy, il quale, i,r. precedcn,. za, aveva insi!tito lui stesso af/inchè le truppe sovietiche gli veni!sero in. aiuto. Sembrate ignorare che lmre Nagy ha smentito formalmente d' a– ver fatto appello all'aiuto sovietico nel momento in cui ha preso il po– tere. Que.sto appello è stato difatti lanciato in realtà da Ceroe. Ora, stabilire la. verità su questo punto è d'importanza C01l$idercvole. Il ri– torno di lmre Nagy era infatti ap– passionatamente atteso dall'insieme del popolo ungherese. Ri !ponden.do al suo appello, le tmppc 1ovietiche potevano pemare di rispondere al– l'appello del popolo intero. Mentre invece l' appello rivolto da Ceroe non era che il coronamento tragico

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