Volontà - anno X - n.2 - 1 settembre 1956

germente irrisorio e di!1acca10, anche do– ve si 1ra11a di senlimenti intimi, e anche dove sono toccati punti di amarezza pro– fonda, avvince e si (a legi;ere d'un lìa10. C'è il <1uarto racconto, « La morte di Seorandogi », uno dei JliÙ lunghi e dei l)Ocl1i non autobiografici, ·che è un quadro impreuionante di una famiglia di nobili possidenti toscani, la cui nobiltà si è ri– dona a grcua paHione per i 11ro11ribeni, e a un JliÙ o meno reci11roco odio frn i vari membri, i quali si mantengono uniti pro11rio in quell'odio e quella grettena che li diiunisce. Segnalo infine, fra gli al1ri « Della palla del mondo », che dc!crive la gioia disJ)t• rata dell'a111ore, il quale, &enza un soldo, senza casa, senza lavoro, riceve a New York (dove s'è rilugip,to per ragioni poli– tiche, prima dcli:,. guerra) un ealilogrtunma dall'Italia 1:lie gli annuncia In nascila del primo figlio; il suo biso;;no di raccontare a 11ualc11noil fatto, In 1ua. incertezza di– nanzi nlle parole necessarie per Formulare un 1elegramma di gioia, e il suo di,11nato desiderio di fare <1ualcosa di stfllordina• rio, che ti csauriscò nell'acquisto di una palla di 11ez1.a,blu, come il ciclo di sera che 11; coilav:, enriuima, una cosa da la– dri. .. •• da m:mdaq;li in regalo, 11erchè qucll.a palla auomigliava a un « ... mondo in 111iuin1ura, perchè cosi, se un giorno Vicri ani.lane ,·i3 in aeroplano, guardaur!o il ciclo, a,·rebbe riconosciuto il mondò e ci sarebbe tornato ». Frue paz:r.a come il sen1imcn10 e come l'nno, ma a111iunto p<!r quctto, cosi \•cri e così belli. C. P. ANNAGAROFALO Cittadinisi e no Edizioni De Silva, La Nuo,·a ltnlia, Firenze Ecco un libro che h11 tuu:a hl nostra simpali3. Non è un libro di politica, nè di sotiologi;l as1ra11a, pur 1r:.i11:mdopro• blemi che riguardano tulla la no11ra vila socinle. l J)roblcmi sono tratlnti in un modo concreto, mettono il diro sulle 1an1c pia;he che arfliggono il nostro pae!e. Pos• siamo dire che il suo conlenuto ci è h- miliare: anche noi, da dieci nnni, su que– sta rivista 11icchiamo e ripicchiamo suili steui problemi che A. C. traila in quc• sto 1110 libro, cercando, come lei, di in• dividuare le cnuse che sono alla rndi.-c della miseria e delle sofferenze sociali, 5uggerendo rimedi che non siano i soliti pannicelli caldi e che non siano subordi– nali agli in1ereui dei poli1ici e dei preti. Cittaclini si e no è una rpccoha cli scritti, in gran parte 11ubblica1i su il seuimnnale « J1 Mondo » elmi 19.19 al 1955. Scrini in 1empi di,•eni e trattando argomenti diver• 1i, potrebbero for credere che il libro man– rhi di continuilit. Jm,ccc, no; ogni 11ro• blemn trnttato è un aspcno della nos1rn vi– li\ sociale; ne risuha, <1uindi, un quadro d'insieme tuu'altro che lieto, che è la reahà sociale in cui ,,i,•iamo, noi i1ali11ni, nell'nnno 1956. L '11utorc ha il merito di lrnllarc questi Jlroblcmi citundo lnui e dati !)recisi che pCreundono, J'H!rÒnon sono freddi come n"lle sl:llislichc, o nelle inchie ... te socipli; e 1>cr1"iò sono ben più efficaci. Sono sem– pre nccom11ag1111ti dn una cnldn ed ur1111nn ~:mplltia, da uru1 grande com11rcnsione e d,1 unn profonda indignazione per le o. mertà, i sopruii, ~li abusi di :•01c:-e dellt 11111ori1à cos1i1uitc o dei Pcra-oua;;gi-i\loho– lmporrnnti. E' uno s1udio scrio, obiettivo cor:igginso di indagine soci:1le. L·aulorc, nella sua introduzione dice clic ha ccrc:ato di • Ce· sere utile a quei gio,·ani slmliosi che si n1>1mssionanoui mali del nostro 1c111110 e che 1,otrnnno a1111rofondirc e com1,lc1nr,· 1111ellericerche che io ho compiuto dn scriurice e non da esperia, al solo fine di docum:ntanni oncstamen1e rrima di affer– mnrc e denunziare». Jn realtà il libro, è anche suggcitivo, ed onrae umi coloro. anche se 11011 ,0110 degli s1utliosi, che ha11• no qualche intcreue pe:- 111110 ciò che è •soci.aie». I problemi 1rallati sCJ1ar1uamcnte sono <1uclli dei « figli illegiuimi »; « della scuO• la• 111cui ritornn 11iù volte; delle « ca-e chiuse»; della t( eriminalì1à »; dei « seni:a 1e110 »; della « delim1ucnu minorile»; 125