Volontà - anno X - n.2 - 1 settembre 1956

rità, non fosse altro che per Ja mi– nima mancanza di tatto e fa mio.ima ingiustizia contro i nostri compagni allogeni in seno al Partito. La ne– cessità della so1idarietà contro l'im– perialismo dell'Occiclen1e, che di– fende at1uahncnte il mondo capita– lisla, è un'altra questione. Qui non ci sono dubbi, e non ho bisogno di dire che lodo senza alcuna riserva (1uelle misure di solidarietà. Ma è, .al contrario, sconfortante constatare che noi stessi generiamo un atteggia– mento imperialista nelle relazioni con le nazionaliHt oppresse, sia pure con 'dei dettagli insignificanti; questo intacca completamente la nostra sin– cerità iu materia di principi, e Ja no– s1ra difesa dei principi nella lotta contro l'imperialismo. Comani, nella storia del mondo, si le,•eri1 il giomo in cui si sveglieri1 H popolo degli oppressi dall'imperiali– smo ed in cui comincerà la lotta de– cisiva, hmga e difficile per la sua li– heri'lzione. 31 dicembre 1922 LENII\" JH!r oute111ica::io11e: LEPCHJNSKAYA DOMANDE A TOGLIATTI Duranlc il XX Congresso Jei Soviets, è stato « riabilitato », com'è noto, anehe Bela Kun, l'ex capo della rivoluzione ungherese del 1919, di cui si sapeva soltanto che era scomparso in Russia nel 1937 e da allora era p.usato nella categoria dei traditori. Subito dopo, Vargas, l'economista, ha pubblicato sulla Prauda (del 21 febbraio) un articolo in conunemorazione di Bela Kun, e lo S::abacl t\'ep organo del partito a Budapest ne ha ce• lcbrnto il 70° compleanno. Befo Kun è ora ridiventato o una delle più eminenli perso• nali11'1 del movimento operaio ungherese cd internazionale». Ma di ciò che era accaduto nel 1937 nessuno sapeva ancora nulla. Ora un ahro ex-Capo, Avro Tuominnen, già segretario generale del PC finlandese o pezzo grosso del Comintern, ha pubblicato su una rivi5ta del suo J):te5e, Uusi Kuvalethi, una evocazione della riunionr del J>residium ciel Comintern che ru, al princiJ)io del 1937, il « processo segreto» di Bela Kun. C'erano a quella macabra finta di processo, nll'usci1a dal quale Bela Kun fu preso in consegua da due uomini della NKVD e spari (11robabiliuente col solilo colpo alla nuca), oltre a Tuominncn anche ahri gerarchi delJa stes~a specie: Ira tli essi 0110 Kuu– siue, ora presidente della Repubblica sovietica CareJo-Finnica; WiU1elm Pieck, ora J)re– sidcnlc della Repubblica della Germania Orientale; Eugenio Varga, lo stesso che ora scrive gli ar1icoli commemor:uivi; ed infine anche, che più importa per noi, Palmiro 'fogliani. A noi ùnporta perciò porre dinuovo n Palmiro Togliaui le ingenue domande già al– tre volte avanzate invano. Perchè ha taéiuto, aUora? perchè, probabilmente pcr.su.iso anch'egli che Bela Kun 11011 era un traditore, hn assiSlito @enza11ro1estaal suo assa~– sinio da parte dei concorrenti padroni del presidium del PCS? 11crchè ora non parla anche lui qualche JJOCO, non rivela anche lui la verità su questi morti che a legione .seguon la scia dell'azione dei capi politici russi, olla cui comlormo Togliatti l1a parte– cipato senza nè esprimere dissenso nè dobbiamo pensare sentirne nauseai Pcrchè, ad esempio, non conta a noi la storia di Ghezzi, l'oJ)eraio italiano andato in Russia pcrcl,~ là c'era la rivoluzione dei lavoratori, una prima voha arres1ato dai bolscevichi al potere (Lenin ancora vivo) e liberalo per 11reuioni internaz1on11li, e poi arrestalo e finito nel nuUa? 119

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