Volontà - anno X - n.2 - 1 settembre 1956

riforma « stralcio ». La montagoa partorì il topo. Appena divenuta legge, noi anar– chici non mancammo Jj segnalare ai contadini tutte Je ragioni inconfessa: bili che ver:uncnte spingevano il grosso della Democrazia cristiana al• 1a. riforma. E li mettemmo in guardia contro l'insidia che si tramava al ]o. ro danno. Ne .parlammo attraverso la stampa, e chi scrive tenne anche conferenze in Abruzzo e in Puglia. Non fu difficile prevedere che essa si sarebbe di;nostrata, oltre che una illusione di piì1, una beffa alla mise– ria dei contadini, tw altro anello della Junga catena di servitù che pesa su di loro, e che sarebbe servita sol– tanto a consolidare la loro condizio– ne di servi della gleba. I fatti hanno conformalo in. pieno le previsioni, anzi le hanno sorpassate. Ho preso in esame la siluazione dell'agro di Canqsa, dove l'Ente ri– rorrna ha operalo e sta operando, nelle due nuo"e borgate di Locooia e Gaudiano. Qui si sono espropriati Ha 1890 dei quali ne sono stati asse– gnai i Ha 1742, Ha 115 li conduce lo En1e in economia ed Ra 33 sono 1a superficie erosa del fiume Ofouto. Gli Ila 1742 sono stati assegnati a 224 assegnatari ed a 230 quotisti; gli assegnatari con superficie che varia d:i 4 ai 7 Ha ed i <JUotisticon su1>erfi– cie che "aria da 0.60 a 3 Ha. Agi i asse~"liatari, furono date, in– sieme al possesso della terra, delle scorte vive (bestiame da latte e da lavoro) e morte (macchine e attrezzi agricoli ecc.). Ebbero un primo con– tratto provvisorio della durata di tre anni, ed ora hanno avuto il conLratto defiuitivo. Pcrchè un primo contratto prov– visorio? ·11 pretesto accampato dal– l'Ente fu quelJo di volersi accer. tare della capacit:1 professionale <lei contadini. Invece, con esso l'Ente volle tenere sotto fa sua spada di Da– mocle quegli assegnatari che non sentissero soverchio entusiasmo per In Democrazia cristiana: nel quale caso, con discriminazione, si sareb– be tolto loro il possesso della terra. E per tanto veniva attentamente e– segnita la loro puntualità uel fre– quentare la Chiesa e le varie fnnzio– ui religiose, nonchè le adunate del partito. Qui vi è il caso di un assegnatario, Taccardi Cannine, dichiar:1tamente comunista, che è sotto la estrema mi– naccia ,cli vedersi tolta la !erra oppu– re, a causa delle continue vessazio– ni, di vedersi costretto a lasciarla da uu giorno all'altro. Però iu altri po– sti, come a Cerignola, Gravina ecC., la terra è s1a1a tolta con quel pre– testo a degli assegnatari non ·ligi al prete ed al partito democristiano. A Cerignola, un assegnatario, certo Ro– mano, si oppose legalmente allo sCrallo; ed ora, vinto il ricorso, ri– mane in possesso della terra. Ma l'Ente ha prodotto appello contro lo assegnatario. Del resto chi ha seguito la stam– pa, specialmente social-comunisla, avrà letto quanti casi del genere si, sono verificati in tulle le :arti d'I– talia dove gli Enti di riforma ope– rano, nei quali la sfacciata discrimi– nazione per motivi politici (ma sem– pre sollo il solito pretesto di inca– paciti1 profossionale) è stata appli– cata da parte dei dirigenti democri– stiani degli Enti di riforma. Tulti gli assegnatari e quotisti del- 87

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