Volontà - anno X - n.1 - 1 agosto 1956

E' 1empo che i gruppi nnarchici menano da 1iarle gli amletici dubbi sul da fare._ guard:mdo obictti\·i lontani, mentre urge e preme il bisogno d'a1tivi1à nell'amLienle in cui si trovano. Danilo Dolci insegni. Si sa che da cosa nasce cosa e che i grandi movimenti sono il risuhato dei piccoli ..• Messina, 10-6-S6. A. F. Le solite :Jeonfortanti constatazioni e elle noi pure siamo parlati a fare rii tcmto in tato fJtr cercare di uscire e/al nostru immo• bilismo. Ci pare, però, cl,e A. F. sia troppa otti– mista (J11a11do egli crecle ,,ouibife, nella si– tuaziot1e d'oggi, cot111uistareil comune e dore cosi.avvio a i;cre autottomie comunali. La recente campagna elettomle, alla quale il 90 e più per cento lm partecipato (gli astenuti può clirsi cl1e nella generalità li lia spinti soltanto l'incliffere11z« o I« pigrizia) ubbùlendo agli orclini dei polirici e dei preti per iiisediare nei com1mi 11011dei « competenti » ma clei fedeli ai comanda11• ti, dice quanto siamo ancora lontani ,!alla poJSibilità di 1111ella saggia amministrazione• tielle-cose che dovrebbe prc,uforc il posto clel « governo elci pocl,i sui molli». « Alllogoverno clol basso)) significa innan– zitutto conoscenza dei problemi che interes. .umo ,ma data cor111mit<Ì, volomà e ca1,acilò di risolverli, rispetto clella libertà altrui, co– scienza delle res,,oniabili1à clic ogni men,– bro della comunità lia ,li fronte f'li proble– mi sociali, ecc.: ma be,1 poco ,li tutto que– ito è revcribile ora. A tale !CO/JO si ,,ouo110 utilizzare le re– sisten::e locali di operai, disoccupati e con– tadint a cui A. F. accenna, ma tali motif non si ,,ossono confo11tlerecon bi res,-sren::a co.sciente cli clii veclc nelle Istituzioni, nel– l'Autorità e nel Covcr,io le cause della per– ma,1cr1za elci rrostri mC1lisociaU. Ed è <111csllJ resistenza ed opposi:io11e co- 3eiente, a tulto ciò che incarna l'Autorità, che nO. CWbbiamo iuscitare attorno a noi. E' su questo che dobbiamo intensificare il no!lro lavoro, la noilra propll,ganda. Si a"fo-erà doue si potrà. Ma è certo che iet per siungere a libertà ci lasceremo anche no,i altrarre da meui di autorità finiremo solo col perderci anche noi. Propoata ...Cli anarchici imolesi riuni1i in auem. bica es11rimono il desiderio d1e la nostra stampa, pouibilmenle in un numero esclu– sivamente a ciò dedicato, documenti gli errori fo11da111cn1ali, le repressioni, la sor– dità morale di quan1i nelle gerarchie del potere aovrapponenilosi colla violenza sulle ini1.ia1ive po110lari e libertarie sc11turi1e dalfa rivoluzione Russa insistono ancora - giustificandosi dietro le colpe di un ti– ranno sino ieri servito -- rnlla necessità di una dittatura mascherata da nomi di liber– tà ed es)lressa da un governo che tulle le libertà comprime. E ciò nllo sco1>0di porre in chiara evi– denza le rnsponsabilità colleuive di quanti uomini di par1ito auraverso un 1ren1ennio di demagogin e di invadenza arbitraria - non seconda la condona bolscevica nella guerra di Spagna - sino alte recenti di• chiarazioni di leadcrs italiani, hanno in– gannato le masse popolari deviandone le aspirazioni di libertà per asservirle ideolo• gica1nentc alln nbbiclienzn ad una diUatura nefasta, clis1racnclole dalla lolla dirella con- 1ro quell'eKrcizio di patere che :incora san– ~iona la schiavitù del !alnrio, l'ubbidienza olio Stnto e la ~ollomi;isione ad una Chiesa. Imola, 1-7-1956. G.A.J. La proposta è certamente buona. Pili cl,e la polemica contro i partiti autoritari e le ,Ieuiazioni del potere, che in generale la– scia il. tcm1,o cl,e trova, sarebbe estrema– mente utile lo sru4io dei veleni dell'auto– rità attraverso le esperienze di. questi ul– timi oin<1uant'anni, di cui quella bolscevi– ca e nazista sono le più dimostrative. Ma clii /JIIÒ fare questo lauoro? Coloro che iono impegnati di già alla redazione clelle nostre pubblicazioni hanno, oltre a queste, altri impegni~ per cui si trovano 59

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