Volontà - anno X - n.1 - 1 agosto 1956

A scanso di sorprese, Franco aveva trascorso la giomata al largo sul suo yacht, nel più grande segreto. Misura stupida, del resto, perchè il risultato non fu controllalo e più di un ufficio elettorale presentò cifre preparate in anticipo oppure 11pre– sidente, da solo, dopo aver dato un'occhiata, -diceva: « ci sono mille vo– tanti di cui dieci no » ed era tutto. Io ave,•o creduto di essere molto furbo non portando la scheda pronta, per potere agire secondo Je circostanze. Mi consegnarono ben aperta sul tavolo una nuova scheda che il presidente ebbe l'amahili.t.:. di tener I-ernia col suo dito, osservando quello che ~criv~vo, sotto gli -sguardi interessati di tutti i componenti H seggio. ' Con rabbia ho scarabocchiato un «sì». Il presidente sorrise: << Piega. t;ela )' •disse, « perchè non si veda e deponetela nell'urna ». JUAN liERMANOS dn: S11(1gr,a clandeJliria, Fcltrinelli editore, Milano, 1955. TESTIMONIANZE Se11ar1110 dagli a11arc/i.iciper conce:ioni. politiche, per mentalità e temperamento, devo tutlavia teJtimo11iareche fu ammirevole, nell'insieme, il contegno degli operai anar– cl1ici inqlladrati nella Confederacion l\'acional del Trnbajo, che aveva la Jua forza prin• cipale l'I Barcellona. CoJ1oro erano stati, fino al giorno della insurrezione militore, te• nuti in sospetto dalle autorità e trattati prcss'a poco come vengono trattoti negli altri PacJi a carattere democratico legale; eppure, <111a11do i militari Jcesero in piaz:a per so– stituire alla moderata repubblica 11n regime di <littatllra, gli anarchici di Barcellona in– sorsero come ,m JO/o 1101110 e schiacciarono, in due giorni di cambattimcnto ,ti strado, In (/iltntura. Giunto n Barcello,w, appena ouo giorni dopo il fallimento della ribellione <lei gc– ncr(Jli fazioJi, vidi tutto il paese controllato dai delegati della C.N.T.: l'ordine era man– ti'n11to, le fabbriche in cfficien:a, i negozi aperti. In modo febbrile si preparava per it fronte il 11cccssario: uomini iru1uadrati, viveri, uniformi, muni:ioni; i giornali dei di– versi partiti anti/a.sciJti UJcivano, cerio concordi fra di loro contro gli insorti fascUti, ma liberi da ogni censura e liberi di criticare it governo; c'era insomma un principio di vita ciiiile, quale non si sarebbe mantenuto in un paese dove tulle le autorità fossero sparite d'un tratto (perchè .,; erano rfoohate contro il governo legiuimo e non erano riuscite nel lorù iraten10,isenza un forte &enso civico ed un grande idealiJmO. ALDO GAROSCI da: /_,'fncontro. ~- 7-8, Luglio-Agos10 1956, A1.oo GAROSCl, L'epopea libertaria .. 56

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