Volontà - anno X - n.1 - 1 agosto 1956

tusiasmo, perchè minori sono le loro responsabilità. Cosi, per ottenere i dollari ameri". cani, ,per tranquillizzare i popoli e per contentare esperti, ,diplomatici e· generali, i nostri abilissimi « euro– peisti >) contiuuano a far finta di cre– dere possjbile Ja unHìcazione econo– mica con accordi tra Governi, senza a1cwia limitazione alla sovranità de– gli Stati nazionali e senza alcun po– tere .SO\'ranazionale. « Se ci Jasciate fare - prometto– no - aboliremo i contingenti alle importazioni, i dazi doganali, i pas– saporti, e stabiliremo un'wtlca mo– neta comune. Non ci saranno piì1 frontie·re fra i nostri paesi. Quando avremo costituito così un solo mer– cato europeo, potremo passare all'u– nificazione politica ». Neppure il patto Kellog, sotto– scrhto nel 1928 da dodici paesi (com– prese l'Italia, la Germania e il Giap– pone) per mettere « fuori legge » Ja guerra fu una idea più ingannatTice più ipocrita, più assurda. Come tulle le mod.ificazioni delle conoscenze, degli ordinamenti giu– ridici e degli slmmenti tecnici che piì1 hanno fatto 1nogredire l'umani– tà - apertura di nuovi mercati di approvigionameoto e di sbocco, abo– lizione delle col"porazioni e dei pri– vilegi feudali, ,scoperta di nuove fon– ti di energia, invenzioni di macchine risparmiatrici di lavoro - la unifi– cazione del mercato europeo, trasfor. mando profondamente l' e<1uilibrio economico esistente, danneggereb– be alJe minoranze interessate alla conservazione dello statu quo, Ad ogni tentativo di unione, que– ile minoranze oppongono una resi- +I steuza, che, negli stati democratici retti col suffragio universale, non è possibile vincere rimanendo su un piano ,puramente economico. 11 fal-, Jimeuto di tutte le campagne popo– lari in favore del libero scambfo ri– prova 1a esatezza della osservazione del Pareto: ((L'intensità deJl'opera di un uo. mo - egli iscrisse - non è propor– zionale aU'utile che con queJl'opera può procurarsi, al danno che può scansare; cresce più che iproporzio. nalmente a quell'utile o a quel dan• no». Ogni misura autarchica produce un danno diffuso sulla massa dei consumatori ed tw vantaggio concen– trato su particolari gruppi di capita. listi e di lavoratori, che, nonostan• te rappresentino una percentuale re– lativamente piccola deJla intera po• polazione, esercitano uua influenza molto grande sulla classe governan– te, attraverso il finanziamento dei giornal.i e dei partiti o con la pres. sione deUe organizzazioni sindacali. Anche nei casi in cui la somma dei danni per i priini è molto superiore alla somma dei vantaggi per i secon– di, la massa dei danneggiati non si muove, ,perchè ,Ja _pena che ogni sin• golo rpersonahnente risente è troppo piceola per giustificare lo sfor.to che oceorerebbe per riunire i consuma– tori in W1'azione di comune diCesa. «Giova inoltre osservare - aggiun– ge il Pareto - che da nna somma J'u01no riceve generalmente un'im– •pressione maggiore del complesso <lelle impressioni che riceve dalle singole parti di que1la somma. Cen– to lire sono eguali aritmeticamente a cento volte una lira: ma tale egua– glianza non sussiste per la sensazio-

RkJQdWJsaXNoZXIy