Volontà - anno X - n.1 - 1 agosto 1956

PERSUASIONE E INSEGNAMENTO E 'POSSIBILE insegno.re alcunchè senza esserne per.masi? Piì1 e. aplicitamentc, è possibile cbe un in– segnante, chiamato a is1niire altri, assuma verso l'oggetto del proprio insegnamento la posizione distacca– i.a di chi dice ai propri aUievi: « que– ste sono le nozioni che io vi debbo comunicare per dovere proCcssioun– le, o 1>erun im.pegno a.ssu.utomi, ma non chiedete a me w1 giudizio, posi– tivo o negativo, sulla loro validità, perchè -su questo pm1lo io vi la.sdo 1>iena libertii di regolarvi come cre– dete? ». Che una risposta a tifTotto doman. de sia tutt'altro che 1>riva di impor– tanza nella ,rita di oggi, mostrerò esaminando alcuni casi, oomc i se-, guenti. Recentemente, apJ>ellandosi a un articolo del Codice Penale Italia– no• fu richiesto il sequestro di al– cune pubblicazioni cootc.uenti irue– gnamenti per il controllo delle na. scite. Il tribunale di Milano ritenne J>erò che t.nlc se<rues·t:ronon dovesse aver luogo, argomentando cl1e l'ar– tioolo invocato 1>arla di « propagan- 1 è l'11r1icolo 553: « chit11111ue1>ubblica• mc111e ineirn 11 11ra1iche con1ro la procrea– zione o fa 11ropaganda a (avoro di eue è puni10 eon I■ reclu,ione lino a un anno e la muh.1 lino a lire diecimila ... •· da :., oVl·cro dj un'attività che con– siste nello sforzarsi per provocare in altri un atteggiamento 1>ositivo vcr– @oqualcosa, e non di « insegoamen- 10 >, come è il caso dell'artioolo in– vocai.o. Dunque il succitato tribuna– le ammette che vi possa e8SCJ"e iuse. gnamcnto senza persuasione, che ei ,,ossa conumicare nozioni :,stencndo– si dal raccomnndarle. Leggendo un opuscolo dell'avvoea. lo Giorgio Peyrot, dal titolo « Il problema dell'insegnamento della re– ligione nelle pubbliche scuole ele– mentari in relazione ai mac.s1ru e agli alunni «wangelici », vi ho trovato di. ballata la que.nione se un insegnan– te evangelico (cioè non cattolico) p09. f:a coll3iderarsi id.oneo a insegna.re , in una scuola 1ntbblica, la doLtrina cristiana « secondo la fonna ricevuta daUa tradizione canolica », come 1>rcserive la legge. L'opinfone di un frate cattolico, i,'l riportata, era ov– viamente negativa: « .•. dato che per insegnare In religione nelle souole occorrerebbe wi:1 profonda conoscen– za della religione cattolica e fervore - in quanto 1a religione non sareb– be da considerarsi una materia co– me ,J.e ahrc, di cui si possa imparti– re l'insegnamento anche se non vi si crede - ecco la conclusione: ... chi non è fervente cattolico non dovreb– be essere idoneo a\l' insegnamento 33

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