Volontà - anno X - n.1 - 1 agosto 1956

manenza la non-santa crociata. Sem– bra di assistere a w1 episodio, al– )' altra sponda òell' Atlantico, di (Juell'assordanle e indecente clamore contro la dittul.ura bolscevica delle idee e il culto della personalità, da parte di quelli che hanno imposto nella Scuola di Stato italiana, il cul– to di miti e leggende sotto forma di preghiere; e che quanto a culto del– fo personalit.à ... non scherzano. GIOVANM PIOLI. Nt. CAPI Nt MASSE È diffuso in Italia il sentinw1to dello neceuità obbieuivo per cui chi vuole qualcosa deve porsi in conwtto con Roma, premendo sul governo ollrauerso la Cl,iesa o il Partito o ,il Sindacato - e naturalmente montenerulosi docile agli orclini cl1e i capi di tali mac• chine tJia tJia elaborano per le rnaue dei loro oderemi. Pare cl1e non sia pouibile pro– prio altro. Ecco una ris1,os1a. I giovani cl1e Danilo Dolci anima e co11lui lavorano tra i poveri.uimi di Trappeto tra ,i banditi di Partinico non si assimilano ai politici di me$1iere. Non si son fatti agiUllori-cli• ideologie. Non si sono costituiti in gruppo cli penonc-scelte che si st!ntono capaci cli gui– dare gli.altri vostufondosi veggenti in terra di ciecl1i, llonno deciso: lù dove uom-ini e donne come noi vivono al disotto dell'umano, là è il nostro vosto per vivere. Ciascuno s'è dello: debbo stabilirmi tra loro, vivere con loro, mangiare lauorare amare come loro, rlivenrnre ~·nsommo ancl1'io uno-di-loro. È ba$tat-Opercl,è fiorisse al/orno a loro spolltanea l'azione dei poverissimi. S'è spe::::ataalfine la crosta ,li silenzi colpevoli per cui tanti in llalia tuttora ignorano l'orribile condizione di moltitmUni trattenute dalla fame e dalla polizia i11 ubbiclienze auurde. S'è cominciato a vedere che lo Stato coltiva tali miserie perchè gli assicurano tal.i.ubbidie11ze, 11ila ..uri di base la fame la mafia per il potere dei politici pro/euionali cui preme la conserva:ione della società così com'è e perciò vi pro– Jonclo,10 le enormi spese delle Jorze•dell'ordi11e. Danilo Dolci ed i suoi amici, ,imon1ma, ignorano la politica. Mo 11el/ore, non come noi nel discorrere. Non si rùe11gono designati dalla provvide11:a ad illuminare la povera gente percl1è si lasci guidare da loro. SoOrono le pene dei pove.rissim.i, ma sentono che ognuno di noi è respo11wbile anche dì quelle pene. 1/an deciso ciascuno per sè: occorre in verità Jar sì clic cl,iamare il-mio-prossimo i poverissim,i gli abbandonati da t111tisia il mio quo1idim10 ve,uare-operare. Vivendo insieme ai poverissimi essi non $Ì tJietano nes– suno strada: si rivolgono q11011do serve anche ai giorriali, a;1chc ai ricchi, anche ai politici di mestiere. Ma vedono ben cl,iaro che l'essenziale il costnmivo rimane ili bosso, nell'e– :sempio che, essi claruao,11elle idee che con l'e$empio del /are s11soitarioauorrio a sè, nelle iniziative che da tali idee germinano - ini:iative di geti/e che alfine si accorge dinuovo di essere « uomo » proprio come il barone ,il prete il deputato U capitano dei carabinieri, se non meglio. Suggerimento fiammeggiante di strade pouibili. Eesempio d'un /are sen:a discord àal qui,110 piano, senza problematiche ideologicl1e, senza· tesi e sen:a congressi, seri:a capi e senza masse. (Così come vorremmo riuscire noi, e non sappiamo trovare slrade). 32

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