Volontà - anno X - n.1 - 1 agosto 1956

REALISMO DEL SENSO COMUNE' 1. _ UNA CELEBRE novella di Andersen raooontn di un Imperatore che spendeva llllto il suo denaro per vestire con raffinatezza. Un gion10 gli si 1ne6entarono due imbroglioni - così almeno li qualifica An– dcrsen: ma a me sembrano due grandi saggi, che avevano afferrato il mistero dell'ordine s1abilito, dello Stato e deUa ragion di Stato. Essi dissero a Sua Maestit cl1e erano capaci di tessere e cucire 1w abito di stoffa magnifica e pre– ziosissima, ma incantala: infatti non sarebbe stata visibile a chi fosse incapa– ce di tenere nello Stato e nella società il proprio ufficio. Per questo a me sembrano due grandi sapienti politici: iniaui la ragion <li Stato esige che fun. zionari e sudditi non vedano quello che vedono con i •propri ooohi, ma ve– dano q·uello che l'interesse supremo dello Stato, l'ordine costituito e il potere esigono che sia veduto: cl,è omni., potestas e.sia Deo, et qui potestati resi.stit, Deo resistit. Perciò tutti gli altri. funzionari dello Stato, e anche il povero lm1>eratore-gagà (non è, tra l'altro, il primo funzionario dello Sta– to?) videro quella tela fatta di nulla, e quel meravi.gli06o vestito f.atto di vuoto. E <1uando l'Imperatore passò in mezzo al suo fedelissimo popolo pavoneggiandosi nel suo superbo vestito, non ci fu alcun oltraggio a] pu– dore: ogni suddito devoto, rendendosi ben conto che l'ordine sociale esige che ognuno stia al suo posto e sia degno di 5tarvi, obbediente alle autorità costituite, vide e annuirò il vestito. Solo un fanciullino ignaro osò (ma forse neppure è giusto -dire « osò », era semplicemente ignorante) vedere con j propri occhi,ve<lere ... che la Sacra l\,laestit Imperiale girava nuda in mezzo ai fodelissimi sudditi. E lo disse. Non c'è mùla di peggio della libertà di parola: è una peste che si contagia con paurosa rapidi~; (per questo i buoni governi J>ensosidelle sorti della Patria e dell'ordine stabilito pongono tanta cur.t nell'imbavagliare la stampa). E la voce blasfema pa!ISÒ d:i bocca in bocca. • L'amico L. E., da noi intereuato a collaborare con una esposi:ione delle tesi clt-e l'foq11ieto ,~mare del nostru tem·po variamMte sviluppa attorno ai, concetti della filo– !>O/ìa Ilei li11guaggio. ci /ia 5eg,1ala10un saggio di C. Preti, « Rcalilmo ontologico e sen.$<> con11111e », pubblicato in « Rivi5ta critica di s1oria della fìlo5o/ìa » a Mi/0110 nel &ettembre. ottobre 1953, pagg. 553 a 554. In certo se11~0tale wuio è m1'an1icipa:ione del lavoro da 11oi richiesto a L. E. e che s1>eriamovivamente egli poua approntare. Ne riproducùimo perciò qui 11n e5trauo, spogliato clelle parti troppe teoiicamfflte-fi.. lo5ofìche che diJturberebbero il medio lettore. 21

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