Volontà - anno IX - n.10-11 - 1 maggio 1956

ni.sta che si trovò così a far ,,arte della vita pubblica. Il carattere eterogeneo degli ibanisti ~ dagli elementi di tipo nazista fino agli staliniani e persino fino a certi anarch«:i - si ritrovò nella composizione del nuovo governo. Socialisti e fascisti vi parteciparono. È facile comprendere a quali risultati simile pnlitica doveva co11durre. Qua,ulo l'incoeren:::a governativa si instal.– /ava, i comunisti Laru;iarono l'idea di una centrale unica aperta a tutti i la– voratori, con la speranza di mettere la mano sul movimento operaio. Il loro piano fallì, in parte per i.l fatto che quakhe rnilit<m.tcoperaio fiu– tò il peri.colo, ma i comunisti riuscirono a camuffarsi all'interno della CUT, agemlo dn membri del partito quando le circostanze lo permettevano, par– lando da sindacalisti o da lavoratori di base in altre occasioni. La volontà di non essere smascherati e la pa.ura di trovarsi una volta di più isolati fe-· cero sfruucire tutte le energie e tutte le infl-uenze percliè U Congresso costi– tutivo fosse appoggiato e riconosciuto da tutte le forze sit1<lacalidelt' Ame– rica [atina. Così il camuffamento della loro azUme rese più facile Le mmw– vre ulteriori ed impedì, alle correnti non comuniste di denunciarli. Il congresso designò un Consiglio nazionale, compost.o, fino allo scio1>ero nazionale del 7 luglio 1955, di 21 menibri: 5 comunisti, 4 socialisti popolari, .~ soc.ialisti chileni; 3 indipendenti, 2 social•cristiani, 1 radicale e 3 anar– co-siudacalisti O 'Jllflli organiz::.llrono poi un movimento sindacalista rivolu. zion(lrio MSU). Sui 21 consiglieri, 5 apparte,wvano a partiti. politici, ed è da notare che il loro comportamento corrispose, sia nel comiglio nazionale che negli organismi direttivi delle federazioni di mestiere o d'industria, alle conseg,w dei loro partiti piuttosto che alle direttive date dalle assemblee di base. A questo bi.sogna aggiungere che il lavoratore chilellO è generalmente legalitario ed ha uno spirit.o politico. Le lotte sociali sono con<lotte in un'at. ttto$fere di rispetto della legalità e del gioco politicd. Il codice del lavoro racchiude fo maggior parte delle attività sindacali e le spinte d'azione diret– ta sono spesso orientate da parthi in cui le ispirazioni russa, massonica o della Chiesa sono ritrovabili. Lo sciopero generale del 7 luglio fu generale e lasciò il governo ittdeboli– to e- la CU1' i1ulecisc1,.Fu allora che si manifestarono il cardinale Caro, il poeta Neruda ed il Grande Maestro ... Lo sciopero ed il suo successo aprivano delle pro,<,pettive rivoluziotuuic, i partiti ed il governo si trovarono a corto, ma tion c'emno quadri di militanti sindacalisti solidament.e formati e capaci di iniziativa che potessero profittare della manife.stazi-One di forza pe.r ri– formare profondamente la struttura sociale. Il nove gennaio di <J1test' mmo, la CUT lanciò la parola d'ordine d.i un mwvo sciopero generale, decisione presa, questa volta, all'muuiimità, men– tre la decisione dello sciopero ,;etteralc ad oltranza era stata presa, il 7 luglio 1955, dai socialisti popolari e <Uii sindacalisti rivoluzionari. Afa il voto unani– me significava clie i partiti avevano già il loro piano preparato. Queste cor. renti politiche che erww passate all'opposizione cred.evmw che lo sciovero gérWrale permei.tesse di liquidare il governo e che la CUT desse il colpo di grazia. Ibanez comprese il pericolo e prevenne gli avvenimenti; mobili,. 593

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