Volontà - anno IX - n.8 - 1 febbraio 1956

sua pelle o per la razza, la rcligio• ne o il partito a cui appartiene. Ep. pure ... Cerio esistono diversilà di razza, come esistono quelle tra popolo e popolo, Ira uomini e donne, tra per• sona e persona. Ma mai queste di– versitì1 possono giustificare gli odii cd i fanatismi che creano le barrie• re tra gli uomini, manteneodoli di• visi e nemici tra di loro. t cli moda oggi, anzi e uno degli argomenti più sfruttati dagli statisti e dai politici tutti, proclamare di voler occuparsi del miglioramento delle zone depresse. Sarebbe ancor meglio occuparsi seriamente dei po• poli so11osvilup1>ati (non con i soli– ti criteri colonialisti dei governanti che, con il pretesto di voler civiliz. zare popoli primitivi, li riducono, invece, in schiaviti1 e li s(ruttano vergognosamente), ma per stabilir– vi rapporti di convivenza sociale u– mani, su un piano di uguaglianza. L"umanità non potrà mai 1,retcnde. re di essere civile finchè fra essa vi saranno milioni di paria, .iinchè sarà divisa in padroni ed in servi. Se si ha 1fiducia neU'uomo, nelle sue capncilà di miglioramento, biso– gna questa fiducia accordarla n tutti gli nomini e convincersi che in tutti, indipendentemente dal1a razza, dal ,,aese, dalla nazionalità a cui appar• tengono esistono possibilità di evo– luzione. Siamo tanto orgogliosi di un progresso tecnico che ha indubbia• mente migliorato la vita materiale degli uomini, che ha costituito un benessere pii1 diffuso (pur non es• sondo ancora arrivato ad eliminare la miseria), ma il progresso tecnico, materiale, non e indice di civilti1 se 442 non è accompagnato da una più grande umanità nel vivere sociale. Di [ronte a certi atti di barba• rie, si arriva a dubitare che l'uma. nità possa diventare vertunente eivi• le. Pare che essa cammini a ritro– so e voglia sprofondare nel buio da cui era raticosamente uscita. 11\ta non bisogna lasciarsi prendere dal pessimismo e dallo sconforto. Si sa che le idee di giustizia &o– ciale hanno radici molto profonde e che nonostante i periodi cosidetti di crisi, esse riescono sempre a tro• vare la loro strada. Oggi, per e• sempio, non c'è pili nessuno che non prenda la difesa dei 1>opoli CO• Joniali e che si rifiuti di riconoscere acl essi il diritto alla « autodecisio– ne e all'autogoverno ». feersino gli uomini. di stato debbono seguire c1uesto moto di liberazione dei po– poli oppressi e concedere l'autono• mia politica a quei paesi di cui, un tempo, si erano impadronili con la forza. Cosi, quasi tulli, oggi, trova. no assurdi e besLiali i pregiudizi raz. ziali. Auguriamoci <1uindi che i residui di tale barbarie scompaiano al pili presto in tutto il mondo e che si ar. rivi ad accettare come realtà, non solo insopprimibile ma necessaria ed utile, le differenze esistenti tra 1e razze e tra i popoli senza farsene pretesto per illibertà. L'umanità po. trà allora vantarsi di avere fatto dei grandi passi sulla via della civiltà. .Ma intanto ricordiamoci sempre, ognuno di noi, che dobbiamo con• tribuire nella vita d'ogni giorno il nostro sforzo cosciente verso quel fine. GIOVANNA BERNERI

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