Volontà - anno IX - n.8 - 1 febbraio 1956

i canti, il sermone e le preghiere, ma il negro non .!i fece vedere » 1 • E' que11a ,egregazione, è il trat– tamento brutale a cui sono ancora soggetti in certi pae1i i negri, nei po8li di lavoro ed io tutta la vita sociule, che Bono all'origine dei lin– ciaggi di negri o di violenze contro di eSAi. •Per cancellare que&ti !aua– ti~mi e questi odii razziali lìnoru ha giovato più l'opera svolta da H• M>ciazioniamericane private di bian– chi e di negri e quella di penone isolate che le misure venute dall'al- 10. Conforta constata.re che in Ame– rÌC'a Bono molli coloro che 1i vergo– f'nano di c1uesti residui di barbarie <' <·creano in tutti i modi di far ca- 41cre le barriere ancora esistenti tra l!"nte di colore. ,\1a d'altra parte è assai scoufor• ta111e constatare che sono delle giu• rie popolari di bianchi che prouun. <'iano <1uasi sempre dei verdetti di a,-.oluzione ,,erso bianchi colpevo. li di averP ueciso dei negri; che <'&i&te negli StaLi ex-schiavisti del Sud un largo strato della popola– zione bianca americana che si rifìu. ta di accettare i negri su un piano di uguaglianza in tutta la vitn 110• ,•inie. Fnhnadge, che fu il prcde– <'c&sore dell'attuale Governatore del• la Georgia, poten sfacciatamente in• 80rgcre contro le deliberazioni in favore dei negri 1 della Corte Su1>re– ma. Egli HJ>e,'a quanto diffu~o foSBe l'odio dei bianchi contro i negri tra i suoi 1mdditi, e poteva con sirurezza affermare: 1 l."Aclumflu ,lei Refrattari, l ottobre 1955 lo ri11or1n dolio Heralcl Tribu11e, che nt:I tuo numero del 22-9-1955 pubblicnv1 i ri,ull11i di un'inchieita 1ui rapporti di nua tlegli S11ti ex-1ehiavis1i del Sud, « La corte di ultima i.stanza è il popoU>~ e se il popolo non ubbidi• ,ce, neuuno potrà farci niente ». Tutto questo conferma ancora una volta che le leggi, le diapo9izioni che vengono dall'alto hanno valore soltanto se costituiscono un ricono– scimento di volontà, di esigenze, di rivendicazioni che &ono in atto tra il popolo, e dice quanta verità con– tenga iJ motto: « ogni popolo ha il ~01-•cr,10 che $Ì merita ». Ma purtroppo non è l!Oltanto in America che vediamo 1uanifestazioni di odio razziale. Nell'Africa del Sud il signor Stri– don, grande stai ista e grande « cri– !!tia110 », sta portando alle estreme ('Ous.eguenze l'odio per i negri. La t·ondizione dei negri e quella dei meticci che finora avevano goduto di certi privilegi, sta diventando, ad opera del governo ('11i ,·1di presiede, quanto mai inumana. Nel Sud A[rica i bianchj sono so• lo un dieci per cento della popola. zione: ma un died per cento che 9 se il go,•erno esprimesse il popolo, si dovrebbe dire vuol mantenere nel– lo degradazione mnterinle e mora– le, e quindi nel pila triste avvili– mento, tutto un po1>olo. E' mai possibile credere. :.nrora oggi, alla superiorità di una data razza? Hitler che vi aveva creduto ha avuto la fine ignominiosa che tut– ti sappiamo, D01>0di allora, dopo lo sterminio di milioni di ebrei, colpevoli solo di essere ebrei, c'era da sperare che i pregidizi ed i fana- 1jsmi razziali scomparissero per sempre e l'uomo incominciasse a contare per quello che CBBO vera– mente vale e non per il colore della 441

RkJQdWJsaXNoZXIy