Volontà - anno IX - n.7- 1 dicembre 1955

Risog,ra distruggere il mito dei capi infallibili; occorre far riflettere coforu che 110110.~tante tutto hanno ancora. fid.ucia cieca nei dirigenti del loro partito e no11 :,,icurano o ,a.on . si a:=ardano a denunciarli nelle assem– blee; bisosm, reagire di fronte alle clientele che operano da scherani cki tlirigc11ti <' che minacciano, e <1ualchcool.ta passano ai, fatti. coloro dte si permettono un minimo di critica a1,crta contro i funzionari. /11,questo modo i 11iùdi essi riescono a conservorsi cti posti di coma,ulo senza mai modi/i– .core la Jo,.o opera cleleteri". Parlare oggi di sinclacati veri e propri, è improprio. I si,ulacati so,a.o og~i dei doppioni dei partit.i ed ogmmo di essi ha la sua succursale nelle re11trnli che si è costruito. Vorrei dire a Tassinari e a Calli, oltre ai tami o pochi dei miei com– rmgni che pro11011gono e consigliano di e,J.trare n.ella CGlrL o in altre confe– ,lcrt1:ia11i del lavoro. pcrchè 11011 hanno mai consigliato di entrare nei par– titi con gli stessi propositi di far modificare dall'int.emo i loro m.etodi or– sani::ativi e di a:ione. Perchè lottano e criticano standosene fuori da essi? Si dirti che qmmto dico è assurci-0rmche in ragione ciel /arto che una cosa è far pltrte di un sindacato operaio e un'altra è. confondersi idoologica• mente con ultri. Il mio assurdo polemico resta ugualmente valido; si può mollCJdi più 01,erare liberamente c/c,l di fuori cli 1111, qualsfrtsi orgcmi:mw c/1(' dal di deu.tro. Quwulo gli uomini che oggi /ltnno parte dei sindacati avranno capito che il sindltcato è un me;:;:o di lotta solo se viene liberato dagli uomitti clic si credono in diritto di disporre della sorte di milioni cli perso"e, allora, e solo allora, il sindacato riavrà (ammesso che l'abbia ltt:uta in passato) le, sua /uu:ione di riscossa sociale, il suo ruolo di organo di. lotta che av– vi<1verso h, recle11:io11e sociale. U,w t>arcntcsi. Dopo lo :,ciopero dei ,,orttwli del lfomo /,ulu.strfolc ciel porto di Genova <li llmto i,1, tanto sento ,lei giudi:i ,,,wtche uolt.a.lusinghieri ccl altre volte 11egMivisui nostri me;:;:i e sui nostri metodi di propnga,u/a adoperati nel corso di <Juella lolla. A11clie 'f. e C. <11wlcosa del genere ci e/icono nel loro intervento di Volontìt 1 • Si ,!ice che ~e avessimo fatto questo e quello (cose dte ,wi abbiamo. poi, /aue) lo sciopero avrebbe preso altrc1pieg<l, ed ì con– federali avrebbero evilato ai fovoratori ciel porto la fine ingloriosa di qttcll<, lotta. />oichèsi punta il dito sopratutto sul fatto che no,, abbimno dalo solu– zioni u concrete» pere/i.è si risolvesse come si doveva risolverlo, è bene che si sappia che ciò non risponde a verità e ne possono fare fede i resoconti dei comi:i eia noi tenuti in qu.et periodo che purtroppo 11011, tutti furono pubblicati sulla nostra stampa. Forse è per questo che chi non. ha as$ist-ito alfe nostre con/eren:e o non ha s,eguito da vicino il, nostro fovoro ,te lw ri– portllto le irnpressioni di T. e O. M,i centrando il problcmll della nostra csperien:u su. <Juellosciopero, dico che non potevamo fare di più, cmche 1 Volo11tù, a. IX, n. 6, 1° no,·cmbre 1955. 365

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