Volontà - anno IX - n.7- 1 dicembre 1955

nwllo <li rispo,ulere clie non è necessario, per lo me110 rivetulico per me e per ta,tti altri che non sono nei sindacai.i, questo <lirittol Vorrei chiedere fld essi se prima d'oggi non abbia110 fatto parte attiva di wt sindacato ed in caso affermativo quali conclusiotti possono trarre da questa loro esperien:a. Per quanto mi riguarda una mia esperienza l'ho fatta. E' l'esperienza che contimumo a fare tut.ti i compflgni clie a,1cora lavorano dentro la CGIL senzu che la loro partecipaziorie porti nulla di nuovo e di mutato dentro quel mast.odontico orgunismo. Anche volendolo, gli anarchici, nel ca.so eh.e tutti d'accordo entrassero a far parte della CGIL, r1on riuscirebbero a far mutare di wi ette 11è i 111et0<li 11èlo spirito che vi dominano. Del resto la gran maggiorlmza deili mwrchici, subito dopo la fine della guerra, aderi• vmw alla CGIL e nouostaute vi partecipassero con Wtlo il loro disinte• resse ed il loro entusiasmo, una parte di essi dovette abba,ulonarla perchè em I.oro inibito di suolgervi ,,,,. lavoro di pungolo o di critica. Citi osava farlo veniva tacciato di prouocatore. T. e G. conoscono questi fatti? Il lavoro di critica, i metodi adatti per risolvere i mille problemi del lavoro, noi possiamo suggerirli tanto se siamo dentro qmmto se ci troviamo fuori. Una differen:a certctmente vi è tra. l'appartenere ad un sit1dt1cato della nostra categoria e <Juellocli non apwirtenervi. Si dice e/te rimane,ido fuori non si puQ contribuire a modificarli. a farli funzionare come noi vor• remmo; mentre sarebbe più facile fare propaga,ula in favore se ci trovas• simo dent.ro anche e pere/tè ,ie/le riunioni si può auere 1>ossibilità. di tirri– vare a convincere un numero t1rnggiore di uomini dato che ci si troverebbe a.parlare no,, al singolo ma albi moltitudine degli associati. lo penso che in un'assemblea di lavoratori è difficil.e fare opera di proselit.ismo per il fatto stesso clte gli argomenti rimangono circoscritti a quelli posti all'ordine del giomo. ed anche ammesso che wtt.i gli anarchici fossero, se 11011. degli oratori almeno un ltmt.ino capaci di farsi sentir(~ con una. certa attenzione, rimane sempre il fatto che le tesi svolte dagli ele– ment.i dei partiti politici dei quali fa parte fo maggior pari.e degli. orga– ni::ati, sarebbero le ml{c/te sempre ad essere ttccolte e seguite. E' pessi• mismo constatare <111.est.e cose? A me pare che sia riconosecre che è difficile farsi capire da chi. non lw desùlerio di capire quell.o che è il bene, non de– gli anarchici, ma di tutti i lavomtori. Un modo di obbligare a ragione CO• loro che domimmo dentro la Confedera:ione del ltworo sarebbe <1uello.se – condo me, di abbandonarli a loro stessi costringendoli in tal modo ad un riesame del loro metodo tlittatoriale che ha reso intollerabile l'ambiente n. uitti dentro i sindacati. Continuando a rimanervi dentro e accontentan– c/o.,,;i di giuocarvi il ruolo di comparse per paura di essere accusali di non volere l'unione, si avvalora i metodi dei comwtist.i i quali possono mostrarsi ftlla opinione pubblica, come dei « democrntici » degni di rispeuo app1111t.o pere/tè non sono soli a dirigere la barca confederale. L'opposi:io,ie ai met.odi in uso nei sindacati e nelle confederazioni si JWÙ svolgerlo meglio sta,u/o di fuori. Chi si trova dentro deve porsi l'al• t.emat.iva: essere o ,wn essere. Se ~i è dentro bisognerà limitarsi a formulare deboli critiche e mai tali da indurre i direttiui ad istruire processi per indegnità o ad altro. 364

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