Volontà - anno IX - n.5 - 1 settembre 1955

Plisoier e che ubriacano i lettori come un vino raro e proibito, con– sistevano in realtà in spostamenti del tutto uCficiali. Plisnier era avvocato ed andava qualchevolta, a nome del Soccorso Rosso Internazionale, a di– fondere degli imputati comunisti. nei Balcani. Koestler non ha mai cono– sciuto nella sua vita una cellula opc• raia: è sempre vissuto in quei ser– vizi paralleli o periferici di cui il Komiotern era circondato. Ci'ò non toglie niente al talento ed, al corag– gio dei romanzieri citati. Ma ciò mi– sura esattamente il fosso che esiste - oggi come ieri - tra di essi cd i lavoratori. Le loro testimonianze non riguar– dano il movimento operaio e nep– pure il movimento comunista. Non riguardano che quel mondo artificia– le dell'int.clligentia che sempre ri- flette, esprime e trasveste i fenome– ni reali e che intraprende con ripu– gnanza l'analisi del loro stesso com– portamento, lo studio del loro stesso ambiente. Per paura della nausea? André Malraux che, nel 1936 era un mani.Cesto pubbHcitario del P. C. non credeva più nè nel suo partito, nè nella sua Internazionale. Il suo era un atteggiamento, una posa come lo è il suo gaullismo di oggi. Jean Paul Sartre che, dopo di aver defini– to la sua libertà non sa più cosa far– ne, giuoca al compagno di strada, con qualche centinaia di pagine di giustificazioni filoso:fìco-sociali e la considerazione dei salotti letterari. In tutto ciò non ci sono che delle blsc test.imoniamm. S. PARANE IN.QUESTA ITALIA La o: cri!i di governo » della Snrdegna ha fotto così poco rumore. Eppure e un ~egno così grave di ciò che e il cosidcuo corpo.politico dell'Italia, oggi. 1 fatti suppergiì1 li ss.nno anche i pii, disntlenti lettori dei giornnli quotidiani. Il Pre~itlenle della Regione si è dimeno, con un violento sbattimento di 11ortc. Ha dcnun• ciato la miserabilità dell'azione dei governanti di Roma, semJ)re 1iron1i a promettere e mai ca11,1cidi mantcJH:te, e la miserabilità (1egli stessi governa111i 11ardi,anch'el!Si più preoccupali delle fortune del loro Partito e delle loro clientele che delle pene del po– polo sardo. Pareva dovesse cominciare qualcosa di nUO\'O e di puli10. Invece tuno rico• ruincia come 1>rima, peggio di prima. Un nuovo Presidente della Regione è eleuo, c'è di nuo\O una macchin:i. di governo salda in sella in Sardegna, e su una 11rada peggiore dell'antica. I democristiani. quegli steui di cui tira i fili da Roma il •sinistro• Fanfani, si sono alleati coi migsini e coi mo11archici. Con ciò la baracca della maggiornnza (è tulla in que11O la loro idea della democrazia) ata in piedi. Purtroppo, il popolo ste1so di Sardegna assiste inerte a iali turpi mercati, questa iner1.in spiega tutto in Sardegna dove è nel costume che si dive111imagari brigallli con la sim1rntiRdi 1u11ì111asolo per una vendcun privala, neuuno nncorn conce,1isce che si poun far qualcosa su strade diverse dall'eleggere deputati e senatori, che nelle comu– nità locali si poua svegliare )a gente alla coscienza dei 1•ropri problemi. La lragcdia di tuno il «Sud» dell'Italia. 257

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