Volontà - anno IX - n.5 - 1 settembre 1955

~a la tattica del Kremlino, lasciava scorrere le sue dita da intellettuale sui tasti di un piano aperto nel sa– lotto di amici, riprendeva ]a sua vera fisionomia e suonava Chopin. Immagine bella, capace di far rien– trare oli oppositori in seno alla gran– de famiglia solidale, unita, al di là delle necessità, delle esigenze quo– tidiane, trascinata dal corso del gran– de fiume rivoluzionario. Immagine falsa e stUJ)cfacente come la cocaina, perchè l'autentico legor, <1ue1Joche Plisnier aveva conosciuto ma non po– teva descrivere senza confessare che era stato liquidato per una sciocchez– za, era un piccolo funzionario dei Komintern, venuto per dettare degli -ordini burocratici, imbevuto dei suoi titoli d'inviato speciale, perfetto --campione della nuova burocrazia, con una pancetta rotonda su cui pen– deva una catena d'orologio. Artificio di romanziere, che non ha altra importanza che quella di creare un personaggio a successo? Il trucco ha avuto pili conseguenze che si imagini. A forza di ripetizione, ·ha finito per dare una definizione Ialsa dello stalinismo a parecchie ge. nerazioni di intellettuali europei, i quali hanno scoperto l' U.R.S.S., il bolscevismo ed i metodi del P. C. non attraverso un'esperienza diretta ma attraverso una vasta letteratura -che copre loro la realtà. Non ci fo solo Charles Plisnier, morto poco tempo fa dopo di essere rientrato in seno alla nostra madre Chiesa Apostolica e Romana, percbè .egli aveva bisogno non -so]o di una fede ma anche di una disciplina; - ci fu Victor Serge, il quale contri– bui per parecchi anni a fare com– prendere la natura dei conflitti psi- 256 cologici che divoravano ogni o;ecchio bolscevico trascinato nell'ingranag– gio staliniano. È vero che Serge si sforzò in seguito di rimettere tutto il bolscevismo sotto giudizio, e finì in uno dei suoi ultimi romanzi, per ri– mettere in primo piano un tipo auo. vo d'individualista, e nei suoi ulti• mi scritti teorici per riabilitare una ricerca libertaria del socialismo; ma una delle sue « epoche >) è caratte– rizzata dall'analisi e daJl'introspc– zione dei capi bolscevichi, princi– palmente di coloro che .figurarono nei processi di Mosca. Studio discu– tibile in se stesso, ma il cui campo non si estendeva alle migliaia ed alle centinaie di migliaia di militanti che non avevano avuto diritto al processo perchè non volevano pre– starsi alla commedia politico-poli– ziesca. E ci fu Arturo Koestler, che « ri– velò » ad, un largo pubblico di let– tori, il cc dietroscena » dell'Intema– ziona]e, ancora con degli enigmi psi– cologici, incubi •dello spirito e dei cervelli a scompartimenti multipli. Dei Rubachov, torturati e che gio– cavano il gioco lfino alla palla nella nuca e che facevano ,dimenticare i milioni di mujik e d'operai che non conoscevano che ]a tortura fisica dei campi d.i lavoro e non avevano da giocare che il gioco del rendimento pianificato nelle miniere o nei gran– di cantieri. Tutta una letteratura strettamente intellettuale, ad uso degli intellettua– ]i e nutrita di preoccupazioni intel– Jettuali. Questi autori, e vi sono altri Plisnier e altri Koestler, non hanno mai conosciuto la sostanza delle Joro parole. Sono passati vicino ad un mondo che essi volevano rappresen– tare. Le « missioni » d,i cui parfa

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