Volontà - anno IX - n.5 - 1 settembre 1955

FALSE TESTJMONJANZE PER L'ARGOMENTO d; çu; ci occupiamo, le false tcsliruonian. ze hanno incominciato in Francia, nella lcueratura s'intende, con il ro– manzo di Charlcs PHsnier, (< Faux Passeports )), che ebbe il premio Goncourt. C'era in questo libro, composto di una serie di novcJlc i cui personaggi erano dei militanti rivoluzionari, materia per entusia– smare. Un entusiasmo un poco ama– ro pcrchè vi si mescolava già qual– che esperienza e <1uindi un po' di insuccesso e un po' di riconosci– mento degli errori. La rivoluzione russa non era più una fiamma pura: certi suoi perso– naggi avevano potuto essere esami– nati da vicino e certi suoi atti por– tavano il timbro dell'opportunismo, del calcolo meschino, del realismo terra a terra. Numerosi erano gli OPJ>Ositoriche, dopo di ;:wer inghiot– tito parecchi rospi, dopo di aver am. messo una quantità di spiegazioni zoppe, si sentivano improvvisamente estranei al mondo staliniano. Ave. .-ano ::.pesso ttlttO impegnato e con– stavano che si erano consacrati ad un regime inumano, ilritolatore, poli– ziesco. Allora incominciava il dramma. Ern necessario confessare l'errore e riconoscere che lo stesso principio del bolscevismo conteneva il rinne– gamento, la delazione e la paura? Era necessario ammettere e procla– mare che le molli indi,•iduali che Sj)ingono all'azione rivoluzionaria erano di una natura divers3 di quella dei motori di un regime implaoobi– le? Bisognava concludere che le a– spirazioni socialiste scn'ivano da car– burante ad una macchina destinata a servire i disegni tradizionali di un impero in espansione? La confessio– ne comportava pili del riconoscimen– to dell'errore, richiedeva necessaria– mente la revisione d'una dottrina, di 111.1 comportamento, d'una fede. Por– tava a fare tabula rasa cd esigeva il ritorno alla riflessione personale, prima condizione per wi nuovo pun– to di partenza problematico. Charles Plisnier scrisse il suo ro– manzo iu questo stato di inquietudi. ne, ma inclinò verso il romanzo, il mezzo pili comodo per impedire la rottura tra l'uomo impegnalo e gli avvenimenti ciecamente razionali. Il suo eroe russo, Iegor, è presenlato come uo vero bolscevico, cioè un uo– mo scntimeittale ed intelJigente - clunquc sensibile alle contraddizioni del regime che serve e lucido ri– guardo alle sue - ma duro ed in– flessibile verso se stesso e gli altri 1>erchè convinto che la mota della storia macina gli individui a beuofi. cio del popolo. E Iegor, d.opo aver difeso al congresso ciel partito socia– lista belga che cbhe luogo ad Anver- 255

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