Volontà - anno IX - n.5 - 1 settembre 1955

nale, sarebbero repressi e cast.iga1i !C non nella persona dei suoi veri mem– bri, g:li Stat.i Nazionali? e come gli Stnli nazionali sarebbero colpili se non auraverso le popolazjoni che li compongono? Se queste e le forze in– caricate di punirle, violano la soli– darieti1 nazionale in favore della soli– darieti'1 personale, con la disubbi– dienza civile e la rraternizzazione, con le collusioni illecite tra occu• panti cd occupati o tra prigionieri e C!trc<-ricri, con la creazione di le– gami privati di riconoscenza e di a.iu – lo reciproco, ecc. come potrebbe ri– manere forza alla legge degli im– pegni e dei trat1ati? E che cosa vttr• rebbc la firma di una nazione in cui la politica internazionale si trovas– i,c ~ottomcssa alle alee, non solo del iioco parla1uentare e dei « grup• pi di pressione », ma alle Outtunzio– ni imprevidibili dell'opinione pub– blica cd ai ca1>ricci sentimentali del. l'uomo o della donna ordinaria per tali o ta.l'altrc <( 1unicizie >> extrt...iia– zionali? È evidenle che il peso di un tnle Stato sarebbe quasi nullo sulla bilancia mondiale in cui si equilibra– no le volontà e le forze d.i quaJcbc scssaut.ina o settantina di« indiv"idui– nazioni » di dimensioni disu1,'l.laliche costituiscono la societì1 terrestre Òei giuristi dell'O.N.U. Da tutto <1uesto risult.a che il pro• gresso dell'internazionalismo di d.i– ritto pubblico (nel senso di una co– munità politica di Nazioni che im- 1>cgnauo la loro responsabilità per mezzo di delegazioni plenipotenzia– rie intorno ad un tappeto verde) sem– bra esigere un11 dose di disciplina in. tcriorc cd anche di assolutismo stata• le 1>ococompatibile con l'internazio- 254 nalismo di diritto privato. Questo è di ispirazione liberale antigiacobina cd oppone infatti nl gioco diploma– tico degli Stati la derogazione di una specie di mercato nero mondiale del– le atfinitil e degli interessi attra,cr~o le rrontiere. Il fatto dell'internazio– nalismo spontaneo o 1mramente so– ciometrico, che consiste nella 111olti- 1>licazione dei legami affettivi o in– tellettuali senza co1faicleraziouc di patria. è apparso in seno dell'uma– nit:1 classica, cristiana ed umanista, sus::istc sotto forme di vestige nel mondo diviso in cui vh,iamo, come un elemento fonclamentalmenJ.e ama– go,ris1a.alle soluzioni basate sul prin– cipio stesso e/elle ,wzi01wlità. Quan10 al« mondialismo>> o« co- 11mopolitismo » che mira alla costi– tuzione imrnediata d'uno Stato pla– netario e gli consacra in anticipo le fedeltà dei « cittadini del mondo», ha lrovato una certa eco nelle musse, ma appartiene ancora al mondo delle utopie, con tulio quello che qw·sla parola può contenere di speranze va– ghe ma anche di minacce imprecise. no Stato mondiale, per crearsi e per mantenersi, non dovrebbe an– ~ora essere più dinamico, pili asso– luto pili totalitario dello Stato no7.iO• n11lc giacobino? Non trovando la sua ragione di rs– sere nell'esistenza di una frontiera materiale da difonclere, potrebbe ridurre e paralizzare le forze centri– fughe che si opporrebbero alla sua inquisizione tanto pili spietata in quanto le sue vittime non trovereb– bero da nessuna parie nè asilo nè ri– fugio al di li"1 delln frontiern spiri– tuale e omiiprese111c? ANDRÉ PRUNIER

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