Volontà - anno IX - n.5 - 1 settembre 1955

portamento, ma non possiamo con– dividere i loro piaceri. Il paragone può sembrare una strana bestemmia, ma gli estremi del misticismo, pro– babilmente, non sono più comuni, nel comportumento umano, del sadi– smo, e forse sarà interessante ricor– dare che nelle Ere Oscure e in al– tri periodi della storia, l'uno e l'al– tro sembrano aver raggiunto un biz. zarro rapprochement. Potrebbe sembrare allora che sia Caduto io stesso nel trabocchetto Jel– l'opporlunismo. Sostenere che un modello di comportamento sia di vantaggio selettivo in senso biologico potrebbe sign~fìcare difenderne il mantenimento. Convenit esse deos, et ergo esse credcmus; la difesa ripetu– ta come ultima risorsa dai Cristiani d,j fronte agli attacchi del razionali. smo. Questa, in ogni caso, è l'inter– pretazione meno caritatevole delle continue esortazioni agli scienziati di aiutare la fede e la società professan– do i I pietismo. Ahimè, la scienza non si interessa di << elevazioni » ma solo di fatti ::cccrtabili, e gli scienziati che cercano la sicurezza ideologica attraverso la loro pro– fessione tendono a diventare marxi– sti o 1>siooanalisti. Gli esseri umani non possono essere costretti ad ade– rire a particolari credenze sempli– cemente dicendo loro che sarebbe una cosa buona se lo facessero. Essi possono essere corrotti ad accetta.re dottrine, quasi di ogni grado di in– coerenza, se queste vengono presen– tate con tutte le risorse della mo– derna macch.ina di propaganda. Co– loro fra di noi che sono ancora rela– tivamente liberi. ed hanno avuto am. pia opportunità di seguire queste manovre dal loro posto d'oeserva– zione, sarebbero difficilmente dispo- !44 sti a raccomandarle. è vi è alcuna prova diretta che un declino nella religione sia una causa primaria di delinquenza; sembrerebbe molto piì1 probabile che, come la stessa volga– re delinquenza, essa sia sintomo dél– la malattia culturale che accompa– gua il sorgere di una civiltà indu– striale1. In quanto al progresso, Bertrand Russel - che mi sembra non sia co– nosciuto per nessuna forma di ap– poggio alla fede - ha osservato che la fede nel progresso cosmico potreb– be essere accolta dalla mente 1>ii1 di– speratamente parrocchiale, ed anche se discendiamo all'ambiente parroe. chiale ed esaminiamo i nostri più diretti vicini, sarà difficile conclude– r.e che le benedizioni della civilti:1 e della scienza siano completamente distinte. Vi è, in senso vago, il pro– blema del male, e il progresso ma– teriale non sembra averlo diminuito. Se non mi imporla di unirmi a quei pessimisti i quali sostengono che il male sia aumentato, è perchè non vedo come possa essere misurato dal. la semplice massa delle persone che vi sono coinvolte, o dalla follia di coloro che le governano. Ci rimangono due problemi fon– damentali. Se neghiamo la fede ed il progresso, rimarrà niente per cui valga la pena di vivere? Se rifiu– tiamo la conoscenza mistica e una scala assoluta di valori, possiamo giungere ad un ordine morale? 1 A ,,uesto puuto, l'autore passn ad e. s111ninnre,e rifiuta, l'aueggiamcnlo dei ma– terialisti villoriani: il Principio di lncerlcz– za, egli sos1ienc, contrasta la loro convin– zione che tulle le cose siano in definitiva de1crminabili e che la civiltà debba pro• gredire.

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