Volontà - anno IX - n.5 - 1 settembre 1955

che fu il fondatore della Scuola Mo– derna, Francisco Ferrer Guardia, fu. cilato dalla reazione spagnola, gran– demente influenzata dal clero, nei fossati del castello di Montjuich, in Barcellona, nel 1909. Quest'impegno educativo è importante. Esso Ju in– trapreso con ardore in pieno periodo rivoluzionario ed aveva la finalità di contribuire alla formazione d.i una generazione senza 1>regiudizi sociali. Con la necessaria preparazione cul– turale come si richiede per la crea– zione di un ambiente suscettibile di rinnovare le coscienze che siano ca– paci di dirigere i propri destini del– l'opera creatrice di un mondo nuo– vo. Come in molte altre professioni, nel campo dell'insegnamento manca– va una classe competente per com-· piere l'opera educativa che si vole– va intensificare. Si dovette por mano ad elementi che avevano predispo– sizione a fungere da maestri e mae– stre, e benchè i maestri improvvisati non avessero gli studi richiesti 1>er poler esercitare il professorato con la formazione razionalista necessaria, accadde che questi ~omini al di foo– ri completamente dei vecchi ingra– naggi di tipo religioso o patriottar– do, al di fuori di ogni dommatismo sapessero fnr sorgere nei fanciulli l'anelito alla libertà e all'amore ver– so il buono e i.I bello della natura. Quando oggi vediamo la spessa cappa di gregarismo e di mediocri egoismi avanzare dappertutto, è ne– cessario che rafforziamo i nostri i– deali. t necessario anche propagare ]e idee anarchiche con ardore e sen– so realistico. Dimostrare al mondo che i nostri scopi non sono utopi– stici o irrealizzabili. Dimostrare che dal punto di vista della morale e ncll'aspett.o economico si sono com- 226 piute sperimentazioni magnifiche che furono stroncate solo dall'impul– so brutale e assoggettante del fasci– smo mondiale. Realizzazioni che tendevano a perfezionarsi ogni gior– no di più e che prendevano inusitata ampiezza. Bisogna dimostrare che non camminiamo fra le nuvole, ma che sappiamo pestare il suolo duro della realtà. Quando Kropotkin divulgava il suo libro « La conquista del pllne »; quando :Malatesta scriveva il suo « Fra contadini », quali riferimenti a <1ue1Jache poteva essere una so– cietà senza sfruttatori nè sfruttati, si partiva da mere supposizioni, si fa. cevano castelli in aria, giacchè man– cava ogni riferimento a fatti compro• vati. Oggi non è più cosi; oggi si può portare come punto di riferi– mento, come esempio vissuto, la ri– voluzione del 1936 in Spagna. Essa, nonostante tutte le sue manchevolez– ze, tutti i difetti che non pensiamo nascondere, rimane in piedi come esempio magnifico per tutto il pro. letariato, per tutti gli uomini di nQ\> bile coscienza. Ciò che in questo articolo è un semplice schema fatto a titolo d.i rie– vocazione, è stato svolto in libri, in opuscoli, in ampi studi storici. Il più importante ora è di diffonderli. È necessario che la rivoluzione del 1936 si faccia conoscere in tutti i paesi. Che la conoscenza di essa non si restringa a un piccolo gruppo di libertari. Come tutti gli avvenimen– ti che rappresentano un passo avanti sulJa strada della emancipazione u– mana. i fatti del 1936 interessano non s~lo <1uestoo quel paese, ma il mondo intero. t evidente che noi anarchici spa•

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