Volontà - anno IX - n.4 - 1 agosto 1955

lemlersi, più pronti a stabilire rapporti di amicizia e cli solidarietà! Ma di scena sOtl-0 - con, polizie e prigioni e chiese e JJtrrtiti alla mano - &li illustri tatisti e le loro « illumi,wte » pazzie. Non ci si oppone alle pa:zie degli Statisti con le firme e con i Con.• gressi per la pace, quasi. sempre promossi. o dall'uno o eia/l'altro dei Po• 1e111i. J/i si oppone chi reclama e pratica già in quanto possibiJ.e una paci• fica coesistenza tra sè e gli altri, stL tutti i pia1&,i,rifiuwmlosi a marciare aucora in colomui negli art.ificiosi dissidi della politica, lotta cli preclomin.io fra Stltti e Stati, fatalmente test&a sfociare nelfo guerrfl.. La guerra che oggi giungerebbe al colmo della nostra stupi<lìtà realizzane/o co,1, le armi atomiche una specie <lisuicidio collettivo. . Bisogna J>erciòuscire dall'inerzia i11cui. io e te viviamo, l'inerzia ;,., cui vivo110 le moltitw.lini, come se le previsioni cli fine del mondo in caso di guerra 110,r, ci riguardassero. ta, forse avviandosi ti conclusione il decennio cli guerra fredda tra i due grandi Stati che si co11teudo110,suprema follia, il dominio del momlo. E si 1mò riconoscere che i. politici professionali rimasti sempre sordi al buon se11soecl alla saggez:m, hamw infine ceduto alla Grmt<le Paura. I grttmli.-uomini-di-St<tt.o, hmmo improvvisamente scoperto, sotto il ptm• go/o della paura (oh che grmulezza d'animo) che può esserci un modo di convivenza tra i loro popoli. Troviamoci quimli a Ginevra-, hanno dett.o; discutiamo itL modi che ci salvino la faccia; vecliamo di intenderci; in ogni ,:aso non parlimno più, lllmeno per orti di guerra. (Accettiamo una proroga, dicono forse dentro di sè: almeno quel/ti necesstrria per vedere Sf' è interamente esatto l'avvertimento di Einstein e degli altri per i qut1li tutti si è ft11to JJortavoce B. Russe/I, oppure se, contro le loro />revisioni 1tvocalittiche e/ella fine dell'universo in caso di una guerra atomica la scienza asservita agli Stati non può fare ancora qmtlche passo in ava,rli p<1r limitare gli effetti distruttori delle stesse armi atomiche). A11gurimnoci. che fo Grande Ptwr<idegli Statisti faccici uscire clttlle loro umfc,renze, da Ginevra e clll <1uelleche seguiranno, li/meno e/elle decisioni di opertura. La verti decisione di. non fare lt, guerra per ora - miche se nell'animo loro rinumgorio riserve mentltli di bestia feroce. Ln decisione di aprire le barriere con cui finora si tengo11Osepllrati i popoli, rendendo facili i viaggi, la corris1>011de11za, i contatti, gli scambi. Basterà, per ora. Il resto lo faranno i popoli, via via che nel nuovo clima morale ed in• u,lfettunle, con l'aiuto intelligeme ,lei pochi che fin d'orlt osano vedere cliiflro, sarà diffusa fo coscienzt1 dell'immensità ciel pericolo corso, sicchè /'immensità del pericolo avvenire facciti operante tm.che nelle moltitu– dini, se meglio no,i sarlÌ pos.~ibile, almeno l'istinto di co,iservazione - u11'11ltn,volta come nel mille le volontà 1ravolge11ti dellu Crw1cle Paura. V. 149

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