Volontà - anno IX - n.4 - 1 agosto 1955

inserito in un quadro vivisaimo di mani(e– &tazione ipontauea e popolare. Metello si era accodato a un gruppo di diruostranti che chiedevano «pane», e con molli di essi ru arrestato e messo in e4r– cere. Le mogli, le s,orellc, le madri degli arrutati, acconero sollo le jnferriato del carcere, in uno slancio concorde e sponta• neo, a .-hiamare una per una, il nome del proprio congiunto al di là delle inferriate. <Una delle s«ne più belle del libro). Er. silia, che si ricordava di aver conoseiuto Mettilo al funerale del padre e lo Bapeva solo al mondo, piantò in auo un fidanzato che disap11rovava i dimoilranti, e corse a chiamorlo sono l'in(erriata, facendosi ri– conoKere come « la figliolo del Pallesi ». E Metello decise istantaneamente: « Esco e lo ,1>oso ». E intani, dopo lunghi mesi di confino e un idillio per corrispondenza, quesla ragazzo semplice, impulsiva, corag• giosa e allegra, « ragazza di San Frediano », cnlra con naturalezza, senza titubanze nella vita di Metello. E, sempre senza il minimo compiaci– mento sentimentale, ma con affettuosa te– nerezza, Pratolini racconta il loro amore, )a loro feliciti! coniugale, jl primo tradimento di Metello e la popolana e scnsibìle sag• geno di Ersilia nel risolvere la crisi con una valanga di schiaffi alla rivale, senza drammatizzare, in silenzio. Pratolini non fa alcuno sforzo per na– scondere la sua divertita simpatia per que– Sla figura di donna « sana, forte. sanfredia– na ». Come del resto è sempre aperta la sua simpatia per i suoi ueui personaggi, che riesce appunto a comunicare al ]cuore. Haceontando con ritmo seeco e immediato i primi trent'anni della vita di Metello $a– lani, l'autore dà un quadro efficace di una generazione in risveglio (seppur limitata– mente a un gruppo ben delimitato di gente della sua Firenze); dà un'idea, forse gene• rica, ma chiara, di come il aocialismo e le Ione &indacali siano rampollate dalla più ricca, più genero&a ideologia deg)i anarehi. ci. « Già esli si accorseva che sii anarchici diventaVGno sempre meno, dispersi o in salera che fossero, adesso era sopra i so- 204 ciulisti c/ie si posauano gli occ/1i della Po• li:ia. E più. la sua memo. Erano un'altra pasta d'uomini, costoro, forse più isnoumt1', meno generosi, se non a parole, aL•evano tulli una famiglia da mantenere, ma con le idf'e pilÌ cl1iare. Nondimeno, .,e muceva una di:.cussio11e, ba.:mux, un unarcl1ico, sia pur l"uhimo e analfabeta, ma no11erano <1uasi mm' <mal/abeti ancl1e se facevano wi me• stiere, per tener testa u. un gruppo di so• cialis1i ». (pag. 37). Senza moi perdere il filo del raccon10. senza dilungarsi mai in spicgaziani storid1e o ideologiche, l'autore non cerca di na– seondcrc una suo immediala commossa am– mirazione per questi primi passi folti col1el• tivamente-, ma ancora ispirati d:a una con– vinzione individuale, verso la coscienza del. la 11ropria forza, della importanza dei 11ro– llri diriui, commossa ammirazione di cui viene istanlaneamentc contagiato anche il )cuore. Tutto il libro insisle sull'apporlo ili ogni individuo all'azione comune, orga• nizzata, alla quale ognuno è spinto dal bisogno quotidiano ili pane JJCr sè e per i propri cari, non da un passivo soggia– r.ere a ideologie. Ogni scioperante si 1ro• va quasi fatalmenle a difendere i propri diritti, ma ognuno entru nella lotta con tuUa la propria personalità, con tulla la propria capacità di ragionamento, con jn. tera convinzione, ognuno agendo secondo il proprio temperamento. E così il prota• gonis1a, Mc1ello, non per amor di lotta, semplicemente, quasi per predisposizione naturale, si lrova ad esaere un «leader» nello ~ciopero. « B che, più ti tiri. indietro, più c'è t1ualcosa cl1e ti. riporla in prima li– nea », spiega alla moglie, e a se steuo quando alla fine dello sciopero, sconta la villoria, lrovamlosi per la lena volta in 1,rigione. Nell'infinita gamma di sfumature delk singole reazioni individuali alla situazione durissima determina1asi con lo sciopero per gli scioperanti stessi, non sono esclusi 11 villà, il 1radimento, l'egoismo. Ma, infer– \"Oratocom'è nei valori posilivi dell'animo umano, Pratolini non perde mai il auo tono di ironica indulgenza, quasi di bonomia.

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