Volontà - anno IX - n.4 - 1 agosto 1955

RECENSJO LI 8 R I VASCO PRATOLINI MoloUo Ed. Valleccbi 4. Ed. 19S4. Il hno &1oricosu cui 1'i111perni11 la 1toria dd munl<>rc Metello Sal11ni è lo 1ciopero dei mun1ori che ebbe luogo a Firenze nella pri111averadel 1902 e rhe, do1>0quarantasei giorni di eroica rc1i11tenz11 e duri 1acrifici, fini con la c1pi1oluionc degli imprenditori. Al motivo eroiro di ques1O tctOpero, di que,11 l0111 tenace e aommeua 90s1enu1a da uomini n11uralmente uniti in un■ uguale nece1•i1it quotidiana, iu unn uguale consa– pe,·olez:u di c»erc • uomini • e non aolo strumenli per coslruire, 1'inne~1a il moti,-o idillico. seppure Marno fl) etKn&i■le, 1lella ,ita prh111 di uno degli scioperanti, Me– tello. Una banaglia vin1a, un amore (dice: ecco la '-!Oria che Pr.uolini racconta. Un raccon– to vdou, IM:Orrevole, quasi cinemalogra– fìl<i, cp1mrc riccamcn1e alimen1ato da teni· 1iolosa 111inenu alla re1lti1 uman11 (e credo anche storica), illuminato da una convinia e 1orridcn1e rcdc nei valori umani, moASo da un toffio lieve ma IJ )p1.ui <111110 di ran. 1a~i:inarra1iva, Il destino ha unn gr11n parie nella vÌla di l\letcllo, ma « dcsiino » che diven1a vita alliva, aofferla e godula. Perchè Metello, romc dtl reato i tuoi compagni di lavoro o di lolla, accctla la vi111,ma non 1i raJ• ~gna. Mctdlo, giovane operaio torialis1a, è fì. glio di anarchici. RimUIO orhno in (urc fra le braccia di una balia con1adina, pas– P l'infanzia ecomc in un lclargo, a pUCO· lu J)Ccore insieme ai fra1dli di lane. A <1uindici anni, M>loe senu un ,oldo, non .-pinto da una ngiona1a ,olonti., ma per islinto, fune in ciuà e ti imbaltc in Bello, hella figura di vecchio anar<'hico, gcncroto, s..:nsibilc e istruito, ma di50rdina10 e ubria– cone. Bello lo protegge, lo 1>rende con ~. lo istrui;;re, gli insegna a leggere, gli im• pone di tccglieui un mca1iere, Il mc11er1i il l"HpJ)io al collo ». !:iohant'O J)ercl1è non ne conosce altri, Me. tello iJceglie il mcslierc di mura1ore, e 101- lanlo impuando il lavoro ei rende conio che esso è anche la sua vera vocuione. Sì accorge pure che i suoi veri 11mici sono i muratori, anarchici e S<>ciali11i,uomini ehc ad ogni momento ri11chiano h1 ,·i1a 1111 111- voro, e la galera o il confino. Con la 11c<>m1•ana e la morie di Bello, .Me1ello conoijCCper la 1>rimavolta un vero dolore: contcm1>orancamcntc, nella più H· M>luta innocenH, cono11ce la stupida boria della polizia e la guardina, e • ...di1,~nlò 1:ero i1al11mo e 1,V!rouomo: prima ancora di euere elencato nei resii1ri dd Conume, Ji lrot:Ò regi&lralo ,1eg!i clencl1i della Po– lizia ... • dice con quella 1ua sorridente iro• 11iaPra1olinL ~i fa uomo: eonosce donne, diacuui<mi, la\ON. E iCrv:zio mililare: in poche l>lt• ginc Pratolini tlii un quadro conci,o ed e(. firacc di meqi e me,i sprecati in una 1.aui• vili. a eui non ei ti può AOllnrre, in un ritardo, una SOala fonata, nello sviluppani della 1>ersonali1à. E111•oi, lli11on:11pazione, ptlrtecipatione, non volontaria ma fatale e 1enti1a, ai moti J)Opolari di ribellione. Confino. E qui s 0 innc1111 il nH.Hivo idillico dcl1'11- more fra Mc1ello e Ersilia, figlia ili un 11111• ratore anarchico, caduto 1ul lavoro. U11 U• more nato per incanto, in modo quui fia– be1co e che mi sembra bclliuirno, J)Crchtl 203

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