Volontà - anno IX - n.4 - 1 agosto 1955

di:i.:ie. (< E' meglio che ci pensi Ciprcssino. lo mi. conosco, a volte non mi sò controllare ». · MeteHo cercò di sottrarsi a cotesta investitura, ma poteva sembrare, in– sistendo nel diniego, ch'egli avesse da opporre delle riserve sullo sciopero e 1>referisse tacere. « Va bene, accetto >1 disse. « Non vi voglio iar freddare il desinare». V ASCO PRATOLINl dal libro: Un,, storia itulitma · I • Metello, di Vasco Pra1olini, Vallecchi editore, Firenze. 1955, da pag, 179 a pag. 191. IL BARBARO MURO DI LAURO Lo 1pc1taoolo doloroso di centinaia di baracche cademi, di migliaia di sinistrati senza lavoro si presenta improv,·iso a chi percorre 1a via Marina 1 Ull!I delle più importanti strade di Napoli, lungo l'arco suggestivo del golfo. Ep1nue, um1;legge dello Stato ilssicurava la ricostruzione di quel quartiere, distrutto dalle cento incursioni che sconvolgono il porto. La,·ori approvati fin dal 19.t.7ed ese– guibili a spese dello Stato. Durarne 0110 lunghi ;umi, due 1ul,J111inis1ruionicomunali, la prima democristiana e monarchica, la seconda monarchica e fascista, hanno speso circa 300 miliardi; ma quelle migliaia di ciuadini marciscono ancora tra quelle rovine, senza tetto, senza ga– bincno, senza acqua, senza luce, senzn lavoro !labile. Questo ha 1•otuto avvenire 1•erchè ris1re1ti ma ostinati interessi privati si sono ooa– lizzati in una socie1a comro la via l\I:irina ed hanno trovato solidali le due ammini– s1razioni comunali nel sabotaggio di una inizia1iva che doveva dare a Napoli 17 miliardi di la\'ori, case ai sinistrati della zona, una nuova ar1eria al congestionato traffico 11apo– le1ano, le aree indispensabili allo sviluppo del piano !crroviario del porto. Da otto anni le proteste di tante migliaia· di cittadini vengono tacitate con promesse ed im– pegni mai mantenuti. Ma i bisogni cresoouo, il traffico si congest,.iona sempi;e di più a causft di im))rov– visazioni, errori e spceufozioni degli amministratori monarchici e missini, la miseria e I senza tetto aumcnt:ino. Lauro non riesce a nascondere dietro le a1.alee di 1•iazza S:in Ferdinando In miseria e il decadimento di Na1,oli; a coprire, col frastuono dei ruochì a mare, le grida di protesta; a ricacciare con la forza i diseredati nelle zone meno in vista élclla città. Allora in quella mente libera da ogni sentimento e sgombra da ogni cultura, cs11lodc !:i grande idc11. Uu muro! Costruire un muro così alto da nascondere rudcr\ e tuguri, e la fame e la miseria di c1uci na1;ole1ani. Cosi robusto da contenere la ~piula dei diseredati, la loro as11irazione all'aria cd al sole cli N111>0li . ... Che cosa dire di un mie modo di intendere i doveri dell:i pubblica amministrn– :i:ionc, in una città di grande lradizione civile e culturale quale è Napoli? ... Vien fan~ èli pensare ad un primo, cau10 espcrimcnlo sulla via Marina. E 11erchè non proseguire, se l'espcrimen10 riesce? Perchè non nascondere altri documenti di in– capacità e di politica 11nti11011olare? I vicoli Polito, nd esempio, l'Albergo Massa, la 1: Siberia », il Tri,•io. Ed anche le « cento case 11, il rione Villa, il « Pallone110 », il 199

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