Volontà - anno IX - n.4 - 1 agosto 1955

nel coro da cui proveniva, gil1 in basso, là dove il Terzolle era un rh•olo appena e ci si riOetteva il sole. « Tre settimane vorrebbe dire la famC per davvero». Tulli guardarono in basso, e colui che a,•eva parlato non riusci a soltrarsi, « Vieni avanti )> disse Del Buono « bravo, ra1lprescnta la 1ua opi– nione,>. (« Bixio, che coraggio che hai 11 sussurrò il ragazzo Ucnzoni). J<~rauno di <1ueigiovani che stavano in ginocchio. Così restando, ag• giunse, a pili alta voce: « Dicevo ... cllf" se le cose si do,·essero mettere comr ]'altr'anno, in coscienza, uon lo so ... ». « Tu saresli? n. « Falorni Bi..-<io,lavoro nel cantiere dCi Messetani, alle Cure ». 1< Sei di Vi.ngone ,1. Queslo era Del Buono che l'interrogna. « ì, sono di Vingone, e non ho nessuna voglia di tornare sulla terra. Mi sono dato un mestiere pro1>rio per questo. Ho fatto il soldato e da po– chi mesi sono passato mezzomuratore. Non mi trovo nelle condizioni del– l'Aminta, sono ancora giovanotto, e dai miei a Vingone un piatto di fagioli non mi mancherebbe, ma io non gli voglio chiedere nulla. Mio padre, non è mai slato d'accordo che mi sia dato un mestiere. Perciò, vivo in casa ma laccio da mc. E voi, avete un bel dire, ma se dopo una o due settimane, .Massctanl non si piega, io non saprei proprio come rhncdiare. E' bene dirlit schietta ». e Per(etlamente » Del Buono convenne. « Anche se è un discorso storto. ei ha la sua parie di ragione. Per ora basta che tu sia d'accordo d'inco– minciare e di poter resistere una o due settimane. Se si desse il caso peg– giore, 1>rima di (are il crumiro, se ne riparla. Mica potrai fare il crumiro da te solo )). n giov11ne assentì; e si buttò indietro col corpo, appoggiandosi sUlle mani, e così piegato, come liberatosi di un peso che gli gravava sulla co– scienza guardò in alto il cielo. Vide uno stormo di passeri sollevarsi da un albero, dividersi, intrecciarsi, fuggire e spontaneamente, sui labbri gli si di..egnò un sorriso. Fu uno dei primi ad alzare il braccio, allorchè si traltò di fare la conta generale, ed ogni braccio alzato era un sì e non c'era nes– suno che non avesse il braccio alzato. Confermato lo sciopero per l'indomani, si provvide a nominare un re– SJ>ousabile per ciascun cantiere: colui che dandosi l'opportunità avrebbe parlato a nome di tutti col Padrone. Tra gli altri, quelli del Cantiere Madii si fidavano di Giannotto, era naturale. Così, io testa a coloro che lavora– vano da Fiaschi, ci sarebbe stato Corsiero che durante gli ultimi quindici anni, pur restando fedeh• alla suo passione per Jc carte e per i Tre Mo– schettieri, aveva cambiato una o due voJte Impresa. Lot·o di Badolati, in– fine, li anebbe dovuti ca1>eggiare Lippi, gli spettava di diritto, por i suoi capelli bianchi e perchè non gli mancavano nè gli argomenti nè la lingua che li saJ>ASse colorire. Ma, inaspettatamente: « Apprezzo la fiducia» egli 198

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