Volontà - anno IX - n.4 - 1 agosto 1955

" Ti cri preso un acconto pili grosso, a quan10 pare » disse Lippi, iJ decano, e giìi J>er il pendio, sollo il sole, scrosciò una gagliarda risala. Rise Aminta con gli altri, e disse: « Dopo tre anni di ferma, capirai! ». Tuttavia, l'interruzione di Lippi e la ilarità ch'essa aveva suscitato, sem– hrarono spengere )a foga del giovane muratore, che un attimo indeciso, dopo essersi guardato attorno, ancl1e se adesso nessuno 1>ii1rideva, rapida– mente concluse: « Questo per dire che oggi i tfìglioli sono due, il secondo ha ono mesi, e non abbiamo ancora potuto metter su casa. \}fia moglie sta ancora coi suoi, al Ponte a Ema, e io dormo nella baracca in cantiere, sei giorni la settiornna. Ci si incontra ]a domenica come dei :fidanzati, a mezza strada. ~iccome i suoi sono contadfoi e la terra dove lavorano è della Chiesa. Il pie,•ano gli ha permesso di tenere lei e le creature, ma li ha minacciati di mandargli la disdetta se viene a sapere che danno ricovero a me, anche 1,er un'ora. Vi par giusta? » chJesc, alzando il tono della voce « che dopo 41\"erlavorato tutta una settimana, d:.t due anni senza J>erdere una giornata, 11110 come me, non sia in grado di potere affittare qua1tro mura e riunire la fomiglia? >L Tacque e 1>rese il fiasco dell 1 acc1ua e bevve a garganella. 1c Sicchè » gli domandò Del Buono (C per te Jo sciopero va bene? ». « E allora? » disse Aminta, si asciugò la bocca ~ull'avambraccio « per– chè avrei parlato? ». E subito aggiunse: « Mi appello a quelli che vengono a lavorarf' dalla campagna, che come me tornano a casa una volt.a Ja setti– mana, anche se non si trovano nella mia combinazione particolare. E' vita dormire sei giorni la settimana in <'anliere, mangiare asciutto il pii1 spesso anche la sera, e poi (are c1uindici o venti chilometri, a piedi, il sabato col bujo e il lunedì mattina per por1are a casa che? Se le noslre donne non (a. cessero bucali o non andassero a opra anche loro, non si crescerebbero i 6- ~lioli. Sempre chi una casa ce l'ha, io non ce l'ho» riJ>etè. « Mi appe11o a voi che venile di campagna. E' giusta che Si sia sCru1tali a questo modo?». Gli rispoScro )>ili voci insieme, come tirate 1'una dall'allra, in coro. "L'altr'anno ci presero in tranello». « Ci promisero un soprassoldo. Perciò dopo due se1timane si !ornò sul Ja, 1 oro, Ormai è risaputo ». « E ancht- porchè non si sape,•a come tirare avanti. Non si voleva Care i crumiri ». « Ma all'atto pratico fu così ». « Parliamo uno per volta » gridò Del Buono. « E non rin,•anghiamo il J)a.i.ia10.Non è questione di rinfacciarsi delle colpe. L'imporlante è che f'i sia servito di lezione. Pigliamo esempio dai padroni. Vedete loro come 1Jannostare uniti? Anche l'Ingegner l3adolati, ch'è iJ piii grosso, o sembra a,·rre sempre il cuore in mano, avete vjs10 in questa occasione che si trat- 1a,·a di venire al sodo, come si è tirato indietro anche lui? Uno per volta, , ia, chi ha chiesto lo parolu? ». egui un silenzio, e tornò pili forte e vicino il frfoire delle cicale, il 195

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