Volontà - anno IX - n.4 - 1 agosto 1955

glianza e di ]ibertà del popolo, riu– scivano con fortunata ipocrisia ad ingannare tanta parte di popolo che ingenuamente 1i Titeneva in buona rede? Oppure in virtù della legge naturale che induce gli uomini a cercare di ottenere il massimo rendi– mento, col minimo sforzo, si lascia– nno adescare dalle sirene incanta– trici, non essendo facile al popolino il prevedere in quale abisso Io avreb– bero traseinato. Comunque, erano mollo meno di oggi i disposti a farsi trascinare per le vie del compromes– so e del legalitarismo, con il culto e l'ubbidienza al CA})O ecc. Aggiungete a questo, l'intervento &J>Crto e deciso del prete nel campo della lotta politico - eociale, e ven– t 'auni di regime faBCista; aggiunge– le le <1uasi ioesi!tenti notizie sulle vere cose di Russia (ritenuta ancora da tanti lavoratori la patria del so– ciali&mo), e che solo da appena un decennio - ed anche insufficiente– mente - cominciano a circolare; ag– giungete a tutto questo l'opera dele– teria in campo sindacale (anche i fo– scisli ardiscono costituire sindacati mentre ancora vive e sanguinanti .:.0- 110 le piaghe che causò la dittalura fascista) e vi accorgerete in quale am– biente negativo siamo obbligati ad operare noi oggi. Per me, questa è la causa pili im- 1>ortante dello scarso rendimento che risulta dalla nostra azione. Con que. sto, non voglio oortamente dire che siano da trascurare le tante vie di azione consigliate da G. B. e tante altre che si possono aggiungere. An– zi!!... Soltanto c'è da non scorag– giarsi dei risultati minimi che si ot– tengono - ciò dovrebbe stimolarci :1 fare di pii11 sempre di pili e me– glio, e Care in maniera che, questi minimi risultati, 11011 ci portino, sia alla stanchezza, (la quale induce al– cuni ad appartarsi sfiduciati), sia a favorire il dc!!iderio di qualcuno in mala fede, sia a polemiche e discus– sioni non sempre serene, che possono ancora una volta farci perdere tempo ed energie, di cui oggi abbiamo bi– sogno molto di pii1 di quanto ne a. vcssero i nostri predcces~ori. MICHELE DAMIANI COMMENTO DA PRETI L'Osservatore Romano non ba fauo un'accoglienza molto ulorota al documento di B. Rusaell. Ha me11Oin rilievo che il Papa aveva ripetutamente ammonito gli uomini di Stato contro l'u&Odelle armi atomiche e che le ,,arole del Papa dette con spirito cristiano, in <1ue,1itempi di tcctticismo, non avevano avuto l'accoglienza di quelle di B. Ruuell, deue in un linguaggio acientifìco, Riconosciamo che il Papa ha deprecato più volte la guerra, però ha detto: ulvi i diritti della difesa, lasciando cosi intendere che ci possono essere delle guerre giu&IC. Inoltre, in 1u11ele guerre passate, non c'è mai stato un Papa che abbia lanci:1.10la M:O· muoica contro gli 1catena1ori di guerra che eacrifìcavano milioni di uomini che :tvuano ricevu10 la loro vita da Dio! Per quello poi che riguarda le armi atomiche, il Papa non ha pensalo a scomunic:ir~ gli uomini di S1a10che coatruiscono, ad un ritmo acceleralo, iali ordigni di morte e di <littruziont:. Eppure iJ Papa si è servito della scomunica jn casi che sembrano seioccheue in confronto a quello da noi citato: contro per ea. il p.c. e tulti coloro che, io J>eriodi elettorali, volano per il p.c. Con queato non vogliamo dire, come forse qualche maligno può pensare clie per il Papa una vittoria eleuora1e della d.c. è più importante della pact mondiale, 190

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